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Everwild: l’ex designer di Fable è al lavoro sul progetto di Rare

Il progetto di Everwild, annunciato all’X019 come trattato in questo articolo, si è rivelato sin da subito particolarmente interessante. Parliamo d’altronde della software house Rare, maestra nel settore del gaming ed autrice di moltissime pietre miliari dell’industria, oltre che della recente esclusiva Microsoft Sea of Thieves. Sembra che però questo progetto stia venendo seguito da un team di sviluppatori piuttosto navigati nel settore in questione.

Parliamo tanto per cominciare dell’ex designer di Fable James Blackham, il quale ha lavorato a Fable Legends e Fable the Journey. Il team che attualmente si occupa dell’opera è formato da ben 25 membri, che però aumenteranno molto presto grazie a delle assunzioni già programmate ed in via di attuazione. Tra le fila della squadra è sicuramente importante menzionare anche il creative director Simon Woodroffe e l’executive producer Louise O’Connor. Inoltre, è per fortuna confermato che l’art director di Rare Ryan Stevenson è anch’esso a lavoro su Everwild, come si può tra l’altro evincere dal trailer mostrato durante la conferenza Xbox.

Possiamo quindi puntare molto sulla nuova esclusiva Microsoft considerandone le premesse, sperando che il progetto riesca a mostrarsi all’altezza delle aspettative. Non ci resta che aspettare nuove informazioni a riguardo, anche perché purtroppo una finestra di lancio ufficiale non è ancora stata confermata.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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