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Eco: 6 punti per un mercato digitale europeo più forte e unito

Il settore dell’internet è molto importante, specialmente in questo mondo post-COVID: proprio per questo l’industria dell’internet è vista come uno dei possibili motori vitali per ripartire in tutta l’Europa. Per garantire che l’industria europa della connettività si riprenda rapidamente, è vitale fissare il giusto corso di politica economica del futuro. Il presidente del consiglio di eco Oliver Sume ha detto:

Quando si tratta del rilancio dell’economia europea, i classici pacchetti di stimolo economico non bastano; l’UE deve migliorare strutturalmente la propria competitività digitale. L’Europa deve urgentemente rinnovare la sua digitalizzazione. Al fine di rendere le catene di creazione di valore europee a prova di crisi e rafforzarle a lungo termine, sono necessarie adesso riforme urgenti nei settori dell’istruzione digitale, delle infrastrutture digitali, della sicurezza IT e della protezione dei dati. Inoltre, è necessario smantellare le attuali frontiere interne virtuali dell’UE, ampliare i programmi di sostegno digitali dell’UE e creare condizioni di parità per le start-up e le PMI.

Al fine di portare avanti i principali progetti e obiettivi digitali, ECO chiede una tavola rotonda paneuropea permanente sulla digitalizzazione, e pone un catalogo di 6 requisiti necessari per un mercato digitale europeo forte e unito.

  1. Espandere i programmi di finanziamento digitale per rafforzare la ricerca, l’innovazione e la competitività
    Il finanziamento di programmi quadro dell’UE come Horizon Europe, che inizierà il prossimo anno, deve essere ulteriormente ampliato per garantire l’avanzamento della digitalizzazione in Europa. L’attenzione qui dovrebbe essere focalizzata sui temi dell’intelligenza artificiale, della mobilità, dell’industria, della produzione, della salute, dell’educazione digitale e della competenza dei media, nonché della protezione e sostenibilità del clima. Una politica di finanziamento più semplice e non burocratica può anche fornire i giusti incentivi ai gruppi target nel settore delle piccole e medie imprese (PMI) per essere più entusiasti della digitalizzazione e per portare avanti la trasformazione digitale in modo sostenibile.
  2. Stabilire e standardizzare livelli affidabili di protezione IT e sicurezza dei dati a livello europeo
    L’UE deve garantire che gli Stati membri attuino e applichino il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) in modo uniforme e coerente. Il GDPR ha creato le basi per una protezione uniforme dei dati in Europa. Qualsiasi frammentazione della protezione europea dei dati deve essere evitata. L’ambito della sicurezza IT e delle tecnologie di sicurezza IT deve essere ampliato e promosso. Inoltre, l’UE deve garantire un approccio paneuropeo nella lotta contro le minacce informatiche. Ciò include anche un approccio cooperativo alla gestione del contenuto di odio e della disinformazione, la cui responsabilità non dovrebbe essere imposta unilateralmente al settore, ma dovrebbe in egual misura coinvolgere il pubblico.
  3. Gestire le infrastrutture digitali e la sovranità digitale in modo proattivo su una base paneuropea
    Ai fini dell’ulteriore digitalizzazione e competitività dell’UE, le infrastrutture gigabit ad alte prestazioni e le moderne reti mobili devono essere disponibili in tutta Europa e rafforzate in tutti le nazioni. Un ecosistema di infrastruttura digitale funzionante comprende data center ad alte prestazioni, scambi internet, infrastrutture cloud e provider di co-location. Le infrastrutture digitali ad alte prestazioni costituiscono gli elementi chiave della digitalizzazione. L’UE deve pertanto sviluppare una strategia coerente per garantire la sovranità digitale europea sulla base di infrastrutture digitali ad alte prestazioni. Gli attuali piani per rafforzare la sovranità digitale in Europa attraverso progetti cloud come GAIA-X dovrebbero quindi essere ulteriormente ed inequivocabilmente promossi a livello europeo.
  4. Rimuovere i confini interni virtuali e garantire il libero traffico di dati all’interno dell’UE
    In linea di principio, all’interno dell’UE dovrebbe essere possibile offrire i propri servizi – compresi gli appalti pubblici – più facilmente da qualsiasi stato membro. È necessario creare condizioni quadro adeguate per i fornitori di servizi e gli operatori di infrastrutture digitali, anche per rafforzare la posizione dell’Europa come sede digitale nella concorrenza internazionale. Altre aree, che sono ancora fortemente frammentate e chiaramente modellate dalle normative nazionali nei rispettivi Stati membri, come il diritto europeo dei consumatori o il diritto d’autore, devono essere ulteriormente standardizzate in linea con il concetto di mercato unico digitale.
  5. Creazione di standard minimi a livello europeo per i concetti di insegnamento e apprendimento digitali
    Un’economia e una società caratterizzate da automazione, digitalizzazione e networking richiedono un sistema di istruzione e formazione IT completo che tenga conto nello stesso modo delle prospettive tecniche, socioculturali e applicative. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario stabilire degli standard minimi per l’insegnamento delle competenze nel campo dell’educazione digitale in tutta Europa. Di conseguenza, il personale docente di tutti i sistemi scolastici e universitari in Europa deve essere istruito e specializzato. Inoltre, l’infrastruttura IT delle aule scolastiche e universitarie di tutti gli stati deve essere ampliata, e altrettanto gli investimenti in attrezzature tecniche. Gli scolari, gli studenti e i tirocinanti di oggi sono i professionisti di domani e le competenze digitali consentono loro di partecipare ai futuri sviluppi economici e sociali. La formazione IT continua dovrebbe mirare ad applicarsi in tutti i settori e includere la generazione odierna di dipendenti. “Digital Education made in Europe” è la garanzia di un’offerta sicura di specialisti IT in Europa e per l’Europa come sede di attività orientata al futuro
  6. Creare condizioni di parità per le start-up e le PMI
    Le start-up e le piccole e medie imprese (PMI) stanno attualmente affrontando importanti sfide nel mercato interno dell’UE. Al fine di creare condizioni di parità, i loro bisogni e problemi dovrebbero pertanto essere meglio considerati nelle proposte legislative. Numerose recenti iniziative legislative verticali nel settore digitale non hanno adeguatamente rispecchiato le loro esigenze e si sono concentrate sulle società globali e sul loro potenziale tecnico e finanziario (copyright, contenuti terroristici online, regolamentazione P2B, ecc.).

 

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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