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DualSense – Recensione, la nuova generazione in un controller

Fra le caratteristiche che colorano una nuova generazione videoludica è impossibile non considerare la presenza dei controller. Nonostante si tenda a dare maggiore importanza alle macchine e alle loro features, come alle lineup di titoli, i gamepad rimangono oggetti insostituibili, che accompagnano i giocatori in ogni loro esperienza (salvo casi eccezionali). Mentre la divisione Xbox ha pensato di puntare sul cavallo già vincente, il suo ottimo controller per Xbox One, che è solamente stato rivisto in alcune parti e migliorato, Sony ha deciso di imporsi con il suo nuovo gioiellino: il DualSense.

Un apparecchio che si discosta dai precedenti per quanto riguarda il design, ma che rimane simile nella forma e offre le levette simmetriche che hanno sempre caratterizzato i gamepad delle precedenti generazioni PlayStation. Tuttavia, mantenendo le novità del DualShock 4, questa volta il prodotto offre delle feature esclusive per il mercato videoludico, che non erano mai state strutturate in questo modo precedentemente. Dopo aver messo alla prova il DualSense su diversi giochi, fra cui in particolar modo Astro’s Playroom (demo tecnica specificatamente dedicata al controller installata in ogni PlayStation 5), abbiamo deciso di parlarvi delle nostre impressioni e di quanto questo controller potrà davvero fare la differenza nei prossimi anni.

DualsenseCambio di tonalità

Come già accennato, il design del prodotto si discosta in parte dalle abitudini della casa nipponica. Proprio come PlayStation 5, il DualSense presenta per buona parte una colorazione bianca, con la parte bassa che rimane nera. I classici tasti PlayStation sono rimasti ovviamente invariati, ormai simbolo della società, ma questa volta sono stati schiariti e resi pressoché trasparenti per raggiungere un look più elegante e futuristico. Una piccola chicca risiede nella parte ruvida, che è formata proprio dai suddetti simboli in versione minuscola e garantisce una presa salda con un feedback premium. Le dimensioni sono rimaste più o meno invariate rispetto alla scorsa generazione, anche se il loro leggero aumento fornisce maggior comodità per quanto riguarda i grip.

La ricarica avviene attraverso una presa tipo C e la batteria riesce a durare anche oltre le 6 ore di gioco prima di dover essere caricata, almeno nei primi giorni di utilizzo. Chiaramente le sue potenzialità risiedono principalmente nelle features esclusive, che dovranno essere implementate nei singoli giochi dagli sviluppatori, e che per il momento hanno saputo dare il loro massimo risultato solamente con Astro’s Playroom. Le classiche vibrazioni dei controller vengono rese stupefacenti dal feedback aptico, il quale permette al dispositivo di vibrare con infinite combinazioni diverse, regalando all’utente sensazioni continuamente differenti e adattabili a ogni contesto.

DualSense per Playstation 5Dalla selezione delle modalità nei menù, ai fuochi d’artificio, fino ad arrivare ai colpi subiti, è questione di poco tempo prima che si riesca a recepire e comprendere il semplice tipo di vibrazione per capire cosa avviene in-game. Sia per quanto riguarda i comandi in input, che per le features dedicate all’utente, il controller risulta ultra veloce e allo stato attuale non lascia spazio ad alcun tipo di input lag.

Le emozioni del DualSense 

Il DualSense è in grado di trasmettere audio di ottima qualità, chiaramente non paragonabile a quello di una vera e propria cassa, ma perfetto per accompagnarne gli effetti. Anche il microfono è incluso nella scocca e permette di comunicare con facilità senza l’utilizzo di cuffie esterne, è inoltre disattivabile facilmente con la pressione del semplice tasto posto in basso,. Fra le novità troviamo anche il tasto Create, evoluzione dello Share e adesso più immediato grazie all’SSD di PlayStation 5, oltre che un touchpad più preciso e dal feedback futuristico.

La vera ciliegina sulla torta del DualSense, almeno secondo noi, riguarda i trigger adattivi, che – oltre a fornire delle nuove sensazioni uniche – rendono le esperienze di gioco molto diverse sul campo del gameplay. Gli sviluppatori possono infatti rendere più duri i grilletti per ogni tipo di arma ad esempio, terreno su cui si sta camminando o magari tipo di macchina. Le idee applicabili sono davvero infinite ed è sorprendente scoprire come i grilletti si adattino alla perfezione per ogni possibile applicazione. DualSense

Pur necessitando del supporto degli sviluppatori, è innegabile che il DualSense abbia fatto un salto da gigante rispetto al DualShock 4. Dalle feature al design, le incertezze dello scorso controller PlayStation sono state messe a tacere con supremazia, specialmente se si considera il feedback premium di ogni singola parte del controller. Non ci resta che scoprire in che modo le funzionalità del gamepad verranno utilizzate, dal feedback aptico agli entusiasmanti grilletti adattivi. Sony ha voluto distaccarsi dalla concorrenza e offrire un prodotto unico, sicuramente innovativo e pieno di potenziale da sfruttare, ma dovrà adesso assicurarsi che al suo lavoro venga resa giustizia nelle opere per PlayStation 5.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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