Dragon Trainer 2025 Recensione: la Dreamworks dimostra che è possibile fare un buon Live-Action

Abbiamo visto il Remake In Live-Action di Dragon Trainer della Dreamworks. Volete sapere cosa ne pensiamo? Ecco la nostra recensione

Giorgio Maria Aloi
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9 Eccellente
Dragon Trainer

Dragon Trainer (How To Train Your Dragon) è un film del 2025 scritto, co-prodotto e diretto da Dean DeBlois. Il film è tratto dal libro Come Addestrare Un Drago di Cressida Cowell ed è il Remake In Live-Action dell’omonimo film d’animazione uscito nel 2010 (questo e i due sequel sono sempre stati diretti dallo stesso Dean DeBlois). Nel cast sono presenti Mason Thames, Gerald Butler (che era doppiatore di Stoick nella versione animata), Nico Parker, Julian Dennison, Nick Frost, ed altri.

Si ritorna nell’isola di Berk!

Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, il giovane Hiccup (Mason Thames) è diverso dagli altri. Egli è un giovane vichingo figlio del capovillaggio Stoick l’Immenso (Gerald Butler). Inizialmente, quest’ultimo pensa che suo figlio non sia grado di seguire la tradizione. Allo stesso tempo, Hiccup vorrebbe dimostrare il suo valore e seguire la tradizione per rendere fiera la sua famiglia. Dopo diversi dubbi, Stoick decide di sottoporre suo figlio ad un duro addestramento.

Per diventare un cacciatore di draghi, Hiccup deve affrontare delle prove, per poi giungere a quella finale che lo renderà degno membro della sua comunità: uccidere un drago. Inaspettatamente, quando si trova di fronte ad un esemplare di Furia Buia (considerata la specie più pericolosa) che egli battezza Sdentato, scopre che i draghi possono essere addestrati, e quindi, non vuole più ucciderli, ma costruire un legame con loro. Mentre seguirà l’addestramento, imparerà nuovi trucchi che altri Vichinghi non conoscono, e allo stesso tempo si avvicinerà sempre di più a Sdentato. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga, e alla lotta contro un temibile nemico comune che minaccia entrambe le razze.

Un remake in Live-Action che potrebbe mettere quasi tutti d’accordo

Si possono dire tante cose su questo Live-Action, e ci vorrebbe un po’ a riordinare tutte le parole per descrivere questa esperienza cinematografica, ma si comincia banalmente con un semplice… “FINALMENTE“. Finalmente è stato creato un remake in live-action che può rompere tutte le diffidenze e può mettere (quasi) tutti d’accordo, dove una volta usciti dalla sala gli spettatori avranno il sorriso stampato in faccia, la pelle d’oca e una lacrima che scende per l’emozione (o addirittura, la nostalgia per chi ha visto in passato il film d’animazione).

Negli ultimi anni, é in corso una manovra puramente commerciale (è palesemente mirato allo strappo di più biglietti possibile) che porta sia alla nostalgia dei vecchi fan che al possibile allargamento di nuovi spettatori. La Disney attua questa strategia da anni e va avanti tra buoni risultati (ad esempio, il recente Lilo & Stitch) e risultati disastrosi (ad esempio, il chiacchieratissimo Biancaneve), ma non è mancata una schiera di persone diffidenti su questo tipo di prodotti. Ora anche la Dreamworks si è messa in gioco e ha realizzato un Live-Action su uno dei loro migliori film d’animazione, ha trovato il giusto modus operandi per riuscire ad emozionare i nostalgici, conquistare il cuore di nuovi fan, e convincere anche i più diffidenti.

Il tocco maniacale e preciso di Dean DeBlois

Quando ci si ritrova davanti ad un remake in live-action, che sia bello o brutto, ci si ritrova di fronte ad un paradosso: “se è identico al cartone animato, non ha senso; se invece si discosta dalla versione originale, non ha altrettanto senso“. Dragon Trainer dimostra però che se dietro ci sono l’impegno e l’amore per la storia e per i personaggi, il risultato può solo essere più che positivo. Se si ha amato il film d’animazione del 2010, allora si amerà questo Remake; mentre, se si ci approccia direttamente alla nuova versione senza aver visto quella vecchia, si avrà voglia di recuperarla immediatamente. O ancora meglio, se si è diffidenti nei confronti dei Live-Action, questo farà ricredere e metterà quasi tutti d’accordo.

Innanzitutto, l’idea di ingaggiare lo stesso regista della trilogia d’animazione è stata una buona mossa, perché Dean DeBlois si vede che ci tiene alla storia e ai protagonisti. Il suo tocco ben preciso e a tratti maniacale, ha dato vita ad una versione pressoché identica a quella uscita quindici anni fa. La trama e soprattutto le scene che si conoscono a memoria sono praticamente le stesse, con sottili differenze che non stonano nella storia, e anche se la si conosce e manca quell’effetto “sorpresa”, è inevitabile la pelle d’oca e che non venga giù una lacrima per via dell’emozione e della nostalgia. Le differenze sottili è giusto che ci siano, perché DeBlois è sempre un autore e ha voluto lasciare un’impronta alla versione moderna, rispettando il lavoro passato e riuscendo a rispettare la fedeltà al film originale. Tutto questo realizzato con una regia semplicissima, che cammina parallelamente ad una fotografia impeccabile e alla colonna sonora identica a quella del film del 2010. Ma altre due colonne portanti sono una CGI resa volutamente irrealistica per mantenere lo stesso aspetto dei draghi, in primis Sdentato, e il cast.

Un cast convincente

Dragon Trainer è uno di quei rari casi in cui il cast presente nel medesimo film è composto da attori che sono perfettamente in linea con i personaggi. Hanno tutti la giusta espressività e il giusto carisma per i ruoli, e non c’è nessuno che risulta completamente fuori luogo, sia i protagonisti principali che i comprimari. Anzi, se qualcuno si fosse immaginato il film d’animazione prendere vita con persone in carne ed ossa anni fa, si sarebbe immaginato più o meno quelle persone.

Mason Thames è Hiccup fatto e finito: ha quella faccia che si incastra perfettamente con il ruolo ed è riuscito ad interpretarlo egregiamente. Gerald Butler, invece, non ha bisogno di presentazioni per sul suo talento, e vista la sua esperienza nel doppiaggio di Stoick in passato, non poteva ne ora ne mai sbagliare l’interpretazione in questo film (anzi, si è impegnato di più) e rientra persino nell’aspetto del vichingo. Astrid, invece, appare diversa dal punto di vista estetico ma la caratterizzazione è praticamente la stessa, come l’hanno mantenuta pure gli altri, e c’è stata pure un leggero approfondimento sul suo personaggio. Gli attori sono praticamente tutti ben calati nei ruoli e la loro performance si è adattata anche alla buona scrittura della sceneggiatura da parte di DeBlois.

Stessi messaggi (più attuali che mai) e stesse emozioni

Si è parlato finora del comparto tecnico, della storia e dei protagonisti, ma non si possono trascurare due elementi (forse, addirittura i più importanti): la riproposizione delle stesse tematiche del film del 2010 e la capacità di far provare le stesse emozioni. Dragon Trainer è una storia di formazione ma che parla anche di rapporto padre-figlio, del confronto generazionale, delle pressioni sociali, della crisi esistenziale, del dubbio sul cercare di soddisfare le aspettative degli altri o le proprie, dell’inclusività, della disabilità, del pregiudizio e tanto altro. In un’epoca piena di incertezze come questa, riproporre una nuova versione quasi identica alla precedente e presentare le stesse tematiche, tutte ben bilanciate e senza cascare nella superficialità, è quella di cui si aveva bisogno.

Hiccup non è il classico eroe senza macchia e senza paura, ma un protagonista puro e umano e tutti si possono rispecchiare in lui. Tutti possono sentirsi smarriti e cercare una propria dimensione, ma Hiccup ha capito che non è importante essere come gli altri vogliono, ma essere come si vuole e gli altri possono solo accettarlo o no. Con le sue capacità, non ha dovuto cambiare luogo, ma è riuscito a renderlo più adatto a lui ed è pure riuscito ad essere d’esempio per i suoi compaesani, trovando il modo di far abbattere il pregiudizio e stimolando il prossimo al miglioramento e all’inclusività tra vichinghi e draghi, grazie alla straordinaria amicizia costruita con Sdentato. Rivedere certe scene iconiche, rivivere le avventure di Hiccup e Sdentato e riprovare le stesse emozioni, sono le motivazioni più che valide per vedere questo film al cinema e uscire dalla sala soddisfatti e con le lacrime agli occhi per l’emozione (e per la nostalgia, per i vecchi fan)

Dragon Trainer
Eccellente 9
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