Dragon is Dead Recensione, un magnifico quadro in pixel art

Dragon is Dead è come dovrebbero essere fatti i giochi in pixel art: dinamico e conciso, pronto per l'azione! Ecco la nostra recensione del titolo di Team Suneat e PM Studios.

Tiziano Sbrozzi
Di
Tiziano Sbrozzi
Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona...
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Recensioni
Lettura da 8 minuti
8.5 Ottimo
Dragon is Dead

Dragon is Dead è stato rilasciato su Steam da Team Suneat per l’editore PM Studios Inc. Si tratta di un progetto che ci porta in un mondo dark fantasy con elementi soulsiani, il tutto in pixel art a scorrimento verso destra, con quel giusto gusto di metroidvania che ci piace. Per non renderci troppo semplice il processo di apprendimento del gioco, gli sviluppatori ci hanno perfino inserito delle meccaniche roguelike, per cui alla morte del protagonista, restituiremo parte delle risorse ottenute senza possibiltà di ottenerle di nuovo. Saranno riusciti nell’intento di sbalordirci o ci avranno solo propinato il solito gioco? Scopriamolo assieme in questa recensione.

La vita alla morte del drago

Il Grande Drago Nero Guernian è morto, e con lui i sogni e le speranze del genere umano. Dopo la sua caduta, orde di demoni e un miasma maledetto imperversano per il mondo, gettando serie ombre sul futuro della razza umana che vive in una costante guerra senza quartiere per difendere se stessa. Giunge l’eroe, scelto dagli Dei Lu, Harnia, e Ashuran i quali donano a questo “senza nome” il suffisso di Successore: egli è infatti un guerriero immortale, destinato ad ampliare la propria forza ogni volta che perderà la vita.

Concetto basico dei giochi roguelike dove ad ogni morte corrisponde un’effettivo potenziamento del personaggio, da qui la storia si fa semplice: l’obbiettivo è completare un’intera run senza mai morire, passando per crocevia e città dedicate dove potenziare il nostro Successore alla maniera che riterremo più opportuna. Nel corso degli eventi salveremo innumerevoli NPC che ci daranno aiuto negli HUB di gioco, dove potremo non solo prenderci una pausa dalla lotta, ma fare una vera e propria considerazione sulle scelte da prendere, e quali siano le abilità che più ci caratterizzano.

Succedere di volta in volta: l’equipaggiamento la fa da padrone

Dragon is Dead è pieno, strapieno, di equipaggiamenti, rune, ninnoli e reliquie antiche: c’è l’imbarazzo della scelta! Ma andiamo per gradi e iniziamo dalla base, ovvero il protagonista. Nel corso del gioco è possibile potenziare l’eroe con l’uso dei punti abilità ottenuti uccidendo mostri, e solo dopo il level up. Ci sono tuttavia oggetti che garantiscono punti abilità extra e un NPC che ci “venderà” letteralmente le abilità in uno shop dedicato, ma al netto di tutto, uccidere è la fonte primaria per un upgrade costante.

Livellato il protagonista potremo scegliere quali abilità donargli, seguendo un’albero ben strutturato, capace di farci scegliere se propendere per una build “corpo a corpo” o renderci dei prodi stregoni da battaglia, in grado di scatenare portentosi incantesimi con effetti ad area o meno. Nessuno ci vieta di propendere per un ibrido, sia chiaro.

Esistono di base tre poteri elementali: ghiaccio, fulmine e fuoco. Il primo dei tre tende a congelare i nemici rallentandone i movimenti, il secondo propone un’approccio con lo stordimento generale mentre il terzo al danno nel tempo, grazie alla bruciatura che infligge danni costanti. È possibile poi ottenere poteri passivi che vanno a recuperare risorse come salute e mana in base al tipo di colpo che infliggeremo al nemico.

A farla da padrone, tuttavia, sarà il nostro equipaggiamento, e avremo a disposizione:

  • Elmo
  • Ciondolo
  • Anello Destro
  • Anello Sinistro
  • Armatura
  • Guanti
  • Cintura
  • Schinieri
  • Arma 

Ciascuno di questi oggetti avrà una rarità che spazia dal comune, al raro, al mitico fin anche al Leggendario (gli oggetti più preziosi, reperibili inizialmente solo dopo aver sconfitto un boss). Una volta avuto accesso a questi equipaggiamenti ci accorgeremo che loro stessi hanno abilità passive molto ma molto potenti, quindi per costruire un set di abilità o propendere per una determinata tipologia di danno elementale è fondamentale basarsi sull’equipaggiamento rivenuto, in modo da sfruttare al massimo i bonus che conferiscono.

I bonus in questione non saranno solo del tipo “danno da fuoco +28%” (che è sempre bello!), ma anche abilità capaci di modificare intrinsecamente le nostre skill, come ad esempio la possibilità di attivare l’evocazione di una fenice elementale di fuoco ogni volta che si utilizza l’abilità X o evocare un Mago del Gelo che resterà al nostro fianco per un po’. Le possibilità sono tantissime il team di sviluppo progetta sempre nuovi equipaggiamenti, perfino mentre stiamo scrivendo questa recensione.

Altro punto fondamentale per la costruzione di una build sono le Reliquie: oggetti che doneranno abilità e potenziamenti passivi. Attenzione: tra di loro saranno forti di una “risonanza”, e se si potenzia quest’ultima anche i bonus aumenteranno. In tutto potremo possederne 9, e quando otterremo il decimo avremo diverse opzioni: distruggerlo per ottenere denaro sonante, cambiarlo con uno che già abbiamo, o banalmente ignorarlo (scelta assai barbina!).

Ogni livello di Dragon is Dead è pressoché procedurale, il che rende interessante ogni sfida, sebbene la qualità e la quantità dei mostri non cambi. In ogni zona ci saranno sempre gli stessi, con capacità crescenti, mentre per proseguire dovremo sconfiggere ogni singolo nemico di ogni mappa, per ottenere due tesori. I tesori andranno scelti e aperti, in modo da depredarli: possono contenere reliquie, rune, oggetti rari e risorse. È fondamentale fare la scelta giusta.

A caccia!

Dragon is Dead è un gioco ottimo, un’avventura roguelike in salsa metroidvania ben fatta e bilanciata, con quel tocco di nostalgico che strizza l’occhio al passato ma con moderni elementi di genere. Nel corso dell’avventura i boss saranno una vera spina nel fianco, ma una volta capite le meccaniche verranno facilmente spazzati via run dopo run. Fortunatamente, gli sviluppatori ci hanno consentito di lasciare inalterato il nostro equipaggiamento ad ogni morte, sebbene sia possibile modificarlo proprio presso la città di Cliffshire, dove troveremo anche il fabbro per cambiare i suffissi dei nostri equipaggiamenti, l’armaiolo per comprarne di nuovi, l’erborista per potenziare le nostre pozioni (mediante una valuta simile alle anime dei Souls, anch’essa non ci abbandona dopo la morte).

Ci sono tanti altri NPC da scoprire che, abbiamo deciso, non vi sveleremo per non rovinarvi la sorpresa, sappiate che Dragon is Dead vi terrà incollati allo schermo fin quando non sarete abbastanza forti per procedere, e anche in quel caso, dopo, arriveranno gli aumenti della difficoltà e le cose si faranno davvero ostiche. Il gioco è stra-consigliato a chi ama la tipologia, mentre è un ottimo punto di inizio per i neofiti.

Dragon is Dead
Ottimo 8.5
Voto 8.5
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.