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Detroit: Become Human – la tecnologia e il processo creativo adottati da Quantic Dream

Finalmente una delle esclusive Sony che maggiormente ha stupito tutti noi videogiocatori, con premesse mantenute e la recente demo gratuita rilasciata sul PlayStation Store, è in procinto di uscire. Detroit: Become Human sarà disponibile tra solamente due giorni, il 25 maggio, in esclusiva per PlayStation 4. Nelle ultime settimane si è parlato molto di questo titolo, non solo grazie alla citata versione dimostrativa rilasciata da Quantic Dream, ma anche ai numerosi riferimenti e analogie fatte verso prodotti anche di altri media. In questo pezzo parleremo del suo sviluppo (molto lungo e travagliato), della tecnologia che ci sta dietro, e dei frammenti di trama di cui siamo stati resi partecipi durante questo periodo.

La trama di Detroit: Become Human

Alla base di Detroit: Become Human ci sono le scelte che noi videogiocatori faremo durante la narrazione. Il corso degli eventi sarà infatti scandito e influenzato dalle azioni e dalle decisioni che prenderemo con i tre protagonisti androidi: Kara, governante domestica; Connor, modello della Cyberlife che fa parte della polizia di Detroit; e Markus, assistente familiare. La storia girerà intorno a questi tre personaggi, che si troveranno di fronte a un evento che riuscirà a risvegliare la loro coscienza. Da questo punto in poi vi saranno eventi paralleli che finiranno inevitabilmente ad intrecciarsi. Il setting scelto da David Cage è una Detroit futuristica in cui umani e androidi vivono a stretto contatto, e dove queste macchine possono essere acquistate nei negozi.

Lo sviluppo inaspettato di Detroit: Become Human

Forse molti di voi non conoscono alcuni retroscena dello sviluppo di Detroit: Become Human. Del titolo si è parlato soprattutto dell’importanza scelte, dell’ambientazione e della storia, ma l’esclusiva Sony riprende il contesto narrativo di una vecchia tech demo rilasciata il 7 marzo 2012 dalla stessa Quantic Dream, utilizzata per mostrare la tecnologia del motion capture su PlayStation 3. Dopo un anno il fondatore e CEO della software house, il famoso David Cage, annunciò che lo studio era a lavoro su una nuova esclusiva PlayStation. Il titolo avrebbe ripreso le orme dei due titoli più famosi di Quantic Dream: Heavy Rain e l’appena uscito Beyond: Two Souls (ottobre 2013). Lo stesso Cage, qualche anno dopo, durante la Paris Games Week, annunciò Detroit: Become Human e si disse incuriosito di cosa potesse diventare quella cara tech demo, che tanto aveva fatto parlare il pubblico.

I numeri di Detroit: Become Human

Negli ultimi mesi il team di sviluppo ha sviscerato i numeri impressionanti che riguardano Detroit: Become Human: Quantic Dream è a lavoro sulla sceneggiatura del titolo da ormai 10 lunghissimi anni, con oltre 2.000 pagine di testo, 513 personaggi sviluppati e con la propria storia, 35.000 diverse inquadrature con 74.000 animazioni uniche. Altra nota molto importante è il motion capture utilizzato: grazie alle nuove tecnologie, molto più evolute di quelle utilizzate nell’era PlayStation 3, il team di sviluppo ha potuto creare delle animazioni facciali eccellenti. Con tutta questa carne al fuoco ci aspettiamo un titolo molto corposo e ben strutturato; ad esempio nella prima scena (che potete provare con mano dalla demo) ci sono disponibili ben 6 finali di sequenza diversi, e chissà quali delle nostre azioni potrebbero avere risvolti inaspettati nelle scene seguenti!

Voi cosa vi aspettate da Detroit: Become Human? Avete già provato la demo oppure state aspettando che sia il 25 maggio per giocarlo, risparmiandovi la sorpresa per intero? Noi ci aspettiamo molto, e domani sarà disponibile la nostra recensione! In attesa di questa, vi invitiamo a leggere il nostro hands-on del titolo!

Simone ''Simexp'' Cuccu
Sin da quando era piccolo, Simexp si è sempre appassionato ai videogames. Iniziò nel lontano 1999 con un GameBoy Color e un PC giocando sopratutto a Pokemon e giochi targati NBA.

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