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DEEEER Simulator – Recensione, un viaggio folle fra cervi e lanciarazzi

DEEEER Simulator: Your Average Everyday Deer Game, (o semplicemente DEEEER Simulator) è un titolo indipendente che prende la propria ispirazione da giochi come Goat Simulator e altri titoli simili e li porta se possibile ancora più avanti nel loro “girone della pazzia” creativa. Infatti, anche se il team ha inserito nella propria creatura un insieme di feature abbastanza rodate nel genere, come l’insieme di bug voluti e di un motore fisico esageratissimo e per certi versi anche molto problematico, contorna l’intera opera con un no-sense talmente forte da essere a suo modo quasi, “speciale”. Di fatto, nonostante le bassissime aspettative che hanno contraddistinto le nostre primissime ore di gioco, ci siamo dovuti ricredere sul finale. Sì, perché DEEEER Simulator è uno di quei titoli talmente sottotono visivamente e talmente folli nella loro costruzione da risultare quasi fantastici, al netto di qualche serio problema sul quale non è però possibile soprassedere, ma scopriamolo insieme in questa recensione.

Attenzione utenti! Un poco come per la recensione di Goat Simulator, e come avrete capito dal prologo di questo articolo, affronteremo l’intero argomento con tono ironico, distaccandoci però solo parzialmente da quello che è lo stile giornalistico, cercando di dare un seguito all’idea espressa dagli sviluppatori, vale a dire ridere sul gioco.

Uomini, cervi e AK-47 in DEEEER Simulator

DEEEER Simulator si caratterizza per una folle narrazione piena fin sopra i capelli di assurdità talmente esagerate da essere a loro modo magnifiche. Pazzie che fra le altre cose, si palesano già dai primissimi istanti di gioco. Partiamo infatti da un elaboratissimo editor per il personaggio umano che dovrebbe rappresentare il nostro avatar. Già qui i più attenti al nome del gioco si staranno chiedendo a cosa accidenti dovrebbe servire un editor per umani in un “simulatore per cervi”, ma il dubbio viene solo parzialmente svelato tre secondi dopo aver dato forma al nostro protagonista. Ci troveremo su un’autostrada e vedremo un cervo passeggiare tranquillamente, quando noteremo un camion a tutta velocità che si sta fiondando sul povero animale. Ecco, quindi, che il nostro avatar senza pensarci un secondo si lancierà per salvare l’animale, finendo però brutalmente travolto e ucciso. Insomma, cominciamo con uno “scherzo” degli sviluppatori che potrebbero averci fatto “perdere tempo” nella costruzione di un personaggio inutile, o almeno questa sembra essere la verità nei primi istanti, ma non vogliamo anticiparvi altro. Dopo aver visto quindi il nostro personaggio ammazzato, si palesa una prima ed enigmatica richiesta iniziale del gioco che è già da sola tutto un programma, con un: “vuoi rinascere?”

A una risposta affermativa inizierà l’avventura, mentre invece una negativa semplicemente cancellerà il personaggio umano, aggiungendo una sempreverde schermata di game over, per farci ricominciare da capo, quasi come a prendere in giro quei titoli che fanno delle scelte multiple il loro focus. Quello che ci attende con una risposta positiva è invece un insieme semplicemente illogico e a suo modo meraviglioso di assurdità. Il protagonista si è infatti reincarnato in un cervo con lo scopo alquanto singolare di massacrare e annientare la popolazione e gli edifici di una città fuori di testa. Non vogliamo svelarvi troppo, ma sappiate che dovremo affrontare fra le altre cose, armati di pistole, lanciarazzi e blaster alieni: un pesce gatto volante grande quando un grattacelo, un Koala di peluche che fa King Kong, una scimmietta con i piatti gigante, una mucca colossale color arcobaleno e molto altro. Il tutto è ulteriormente difeso da pecore poliziotto con i manganelli, orsi polari dentro macchinine transformers, conigli cecchini con pistole al plasma e tante altre cose assolutamente folli. Ci teniamo ad assicurarvi che con questa breve lista abbiamo soltanto scrostato alla superficie il livello di pazzia ed ilarità che è possibile raggiungere in questo titolo. Parliamo quindi di un insieme di assurdità che raggiungono quasi picchi epici nel finale che vi consigliamo assolutamente di raggiunge, passando anche fra viaggi nel tempo e battaglie con super Mech.

DEEEER Simulator

A chi servano le corna come armi, quando hai un lancia granate?

Se la brevissima durata è l’unico lato negativo della pseudo storia di DEEEER Simulator, non possiamo tralasciare alcuni seri problemi da un punto di vista del gameplay del titolo in questa recensione. Parliamo dopotutto di un gioco ironico, creato dagli sviluppatori per operare alla rovescia, quindi possiamo capire molte delle sviste perché contro intuitivamente parte del pacchetto. Eppure, quello che ci siamo trovati dinanzi ha a volte toccato i picchi massimi della frustrazione. La telecamera è uno di questi motivi, e anche se è fortunatamente possibile staccarla a sufficienza dalle folli gesta del nostro cerbiatto in Jet pack e Kalashnikov, risulta spesso troppo confusionaria e instabile. Sarà infatti comunissimo non riuscire a vedere semplicemente niente perché la visuale si pone sotto il terreno, con possibile e conseguente game over. Alcune boss fight poi sono state ideate per funzionare con un motore fisico che non è stato costruito per funzionare.

Scusate il gioco di parole, ci spieghiamo meglio. Alcuni degli scontri con i nemici più forti richiedono di scalare delle superfici per raggiungere i punti deboli che si trovano su di essi. Tale attività è però oltremodo osteggiata dal sopracitato motore fisico che a volte tende a fare esagerazioni impressionanti nel calcolo delle forze in campo. Il risultato è quello che spesso ci si trova bloccati e “buggati” in aria senza poterci muovere, oppure ancora sono impossibili da percorre determinate salite, con tanto di visuale che ovviamente impazzisce insieme a tutto il gioco. A questo si aggiunge un sistema di shooting poco galvanizzante e per quanto la tentazione di lasciare l’opera dopo pochi minuti sia veramente forte, resta comunque consigliato provare comunque a percorrerla tutta. Questo perché fortunatamente nella seconda parte dell’avventura il gameplay cambia su diversi punti aggiungendo un quantitativo esagerato e semplicemente insensato di feature, comprese boss fight con le spade laser, a loro insano modo quasi stupende (anche se frustranti).  Insomma, un mix ludico talmente incomprensibile ma a suo modo coerente che non è possibile trascurarlo in questa sede.

Deeeer Simulator

Così brutto da essere bello

Da un punto di vista tecnico, Deeeer Simulator è un titolo con una grafica 3D che potremmo definire come “particolare”. Risulta infatti quasi “terribile” di primissimo acchito per definizione e stabilità del frame rate, ma nelle sezioni finali riesce comunque a regalare alcuni scorci interessanti, almeno dal punto di vista artistico. I modelli sono infatti figli di una realizzazione tecnica che ha in mente di permettere bug, glitch visivi e quanto altro ci si possa aspettare da un’infinità di problematiche tecniche perché a loro strano modo ritenute come “divertenti”. Nonostante tutto, non ci sentiamo di affossare in modo totale il lato visivo dell’opera, poiché oltre ad essere coscientemente non bellissimo da vedere e da giocare, è comunque capace di regalare anche alcune piccole sezioni suggestive e ovviamente assolutamente fuori di testa.

DEEEER Simulator

6.5

DEEEER Simulator è un’opera dalla durata limitatissima, appena un paio di ore, con una storia no-sense e un comparto ludico e tecnico che fa acqua da tutte le parti. Eppure, non possiamo sottovalutare il grado di autentica e semplice follia che sembra aver guidato gli sviluppatori nella creazione di un’opera così surreale e insensata da passare dall’altra parte dello spettro luminoso. Per spiegare la nostra valutazione, pensate ad un mappamondo con su indicate le varie votazioni che potremmo dare a un videogioco dallo 0 al 10. Ecco, DEEEER Simulator invece di partire da 0 e arrivare a 10 è andato talmente oltre nei numeri negativi che è ritornato ai numeri naturali con una piroetta e un calcio mortale. Un gioco da non perdere su Xbox Game Pass, e che se sufficientemente scontato potrebbe comunque regalare qualche attimo di semplici risate e una costante espressione corrugata tipica del “ma che cavolo ho appena visto?”;s

Samuel Raciti
Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.

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