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Dead Island Definitive Collection – Recensione

Le zombie story hanno preso tantissimo piede in questo ultimo lustro, monopolizzando su larga scala numerose produzioni cinematografiche e non: basti pensare a The Walking Dead, una delle serie tv più seguite al mondo, o al più recente World War Z, produzione di buon livello con protagonista il famosissimo Brad Pitt; una moda che è andata tutto fuorchè scemando, vista la recente presentazione di Days Gone, esclusiva PS4 basata su un mondo pieno di zombie a sfondo post apocalittico, e l’annuncio del seguito di World War Z. Techland, in cooperazione con Deep Silver, ha provato a scrivere un’importante storia di questo particolare periodo, con l’arrivo di Dead Island e del suo seguito Riptide, usciti 4 anni fa su PS3, Xbox 360 e PC. Oggi andremo ad analizzare insieme la Dead Island Definitive Edition, raccolta dei due titoli e di una terza chicca esclusiva con un look totalmente next gen. Scopriamo insieme se la casa ha fatto centro!

Dead Island Definitive CollectionLa lunga estate caldissima.

Il plot narrativo della serie Dead Island è piuttosto semplice: i quattro protagonisti si trovano in un lussuoso resort situato in Papua Nuova Guinea e, dopo una notte di folli festeggiamenti, si svegliano in uno scenario completamente disastrato; il nulla circonda i quattro protagonisti: desolazione più totale, sangue, smembramenti e una marea di zombie faranno da sfondo a una serie di numerosissime peripezie, che porteranno i protagonisti a esplorare totalmente l’enorme isola e a scoprire la verità dietro tutto questo mistero. La storia parte infatti da Dead Island e prosegue da Riptide, seguito direttissimo che riprende gli eventi dalla fine esatta del primo capitolo. Il gioco si presenta come un adventure game in prima persona, condito da una forte impronta rpg: la personalizzazione del personaggio a livello di skill è infatti fondamentale, con punti acquisiti salendo di livello grazie al completamento di missioni e all’uccisione di orde di zombie; il tutto ruota intorno a un profondo sistema di crafting, con la possibilità di personalizzare a dovere i numerosissimi e vari strumenti di morte presenti nel titolo. Se non fosse per una certa ripetitività di turno l’avventura offrirebbe una longevità veramente ottimale: per completare anche solo uno dei due titoli non impiegherete meno di 25 ore, per un totale cumulativo di almeno 50 lunghe ore in compagnia di paradisiaci luoghi infestati da ogni tipo di mostruosità. In aiuto alla ripetitività generale ecco giungere la possibilità di giocare la campagna in coop con 3 amici, una vera mano santa  in termini di varietà e soprattutto divertimento generale.

Lavori in corso al Royal Palm Resort!

Veniamo dunque al punto focale della recensione di questa riedizione di Dead Island: il comparto tecnico. Il lavoro compiuto è senza dubbio da lodare, con la quasi totalità delle texture in alta definizione e  un comparto di illuminazione veramente lodevole, che dona una resa visiva molto soddisfacente. Alcune viste sul mare, o più banalmente alcuni scorci offerti dal meraviglioso resort e dall’immensa isola, giustificano l’acquisto di questa riedizione, nella quale Techland ha impiegato veramente tempo e risorse. Permangono tuttavia numerosi difetti storici dei titoli, su tutti un comparto di animazioni di almeno due generazioni passate e un fastidioso effetto blur, notabile soprattutto negli spostamenti veloci di telecamera.

Dead island definitive collectionUn’apprezzata chicca retrò.

La chicca preannunciata prima si chiama Dead Island Retro Revenge ed è un riuscito titolo side scroller realizzato totalmente in pixel art: il protagonista, chiamato Max, è un metallaro al quale è stato rubato, da alcuni malintenzionati, il suo amatissimo gatto. Dovremo aiutare accompagnare il nostro rocker in un folle viaggio sulle strade 2D della California, maciullando zombie e mostruosità di ogni tipo sino a recuperare il nostro amico a quattro zampe. Il titolo strizza chiaramente l’occhio ai numerosi coin up che hanno monopolizzato le sale giochi dei fantastici anni ’90: il protagonista si muoverà autonomamente verso destra e noi, padroneggiando dei riflessi fuori dal comune, dovremmo indirizzarlo nella giusta direzione, uccidendo tutto ciò che ci si parerà davanti, anche grazie a dei power up di ogni tipo disseminati su strada. La difficoltà, come la storia dei coin up insegna, è tarata decisamente verso l’alto, ma con varie partite non sarà cosi difficile padroneggiare a dovere il nostro Max, portandoci poi a completare livelli su livelli con soddisfazione non indifferente.

dead island definitive collection

Dead Island Definitive Collection è, nel complesso, una buona riedizione: il lavoro svolto sul comparto tecnico è più che soddisfacente, e l’aggiunta di Retro Revenge è senza dubbio gradita; venduta al prezzo consigliato di 39,99 Euro, questa riedizione è consigliata soprattutto ai fan delle zombie story, a chi non ha giocato i titoli su PS3 e agli amanti delle lunghe e tortuose avventure splatter che Techland sa offrirci.

Dead Island Definitive Collection

7.4

Dead Island è indubbiamente una buonissima riedizione, senza dubbio il miglior modo di giocare alla saga Techland; la presenza dei due capitoli ufficiali, in compagnia della chicca Retro Revenge, giustificano a pieno il prezzo di questa riedizione, con tanto di comparto tecnico revisionato a dovere. Consigliato!;s

Nicolò "Nico" Fratangeli
Nato col videogioco nel sangue, riceve a sei anni la sua prima console: l'indimenticabile SNES; distruggendo joystick a furia di Donkey Kong Country e Super Mario, riceve un paio di anno dopo l'amore della sua vita: Sony PlayStation. Console che l'accompagnerà per tutta la sua carriera videoludica, tantè che la ritroviamo attaccata e funzionante nella sua cameretta, appena sotto le sorelle maggiori. Da buon collezionista e amante di retrogaming passa parte del tempo su Ebay a cercare qualche chicca Retrò, ritrovandosi ogni volta in lacrime alla vista del prezzo di Suikoden II PAL.

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