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Cultic – Recensione, un horror old-school di 3D Realms

Gli utlimi anni sono l’epoca perfetta per tutti i retrogamers. Tra remake, reboot e giochi realizzati in uno stile molto old-school, è come se il passato videoludico fosse venuto a bussare prepotentemente alla nostra porta. Cultic di 3D Realms conferma questa meravigliosa tendenza degli ultimi tempi, regalandoci una chicca che non si limita a rievocare i bei tempi andati, ma che regala anche non poche soddisfazioni. Un plauso va al suo sviluppatore, Jason Smith, che da solo ha sviluppato questo divertente omaggio agli horror shooter vecchia scuola.

Anni ’60. Ci troviamo negli Stati Uniti e vestiamo i panni di un investigatore consumato dalla vita e dalla sua stessa carriera. Il protagonista deve indagare su una scia di vittime che lo porterà a visitare un lugubre centro psichiatrico (un po’ di Outlast vibes non fanno male), nel quale stanno accadendo cose terribili. Non sarà difficile scoprire che dietro questa faccenda si cela una setta sanguinaria, composta da folli pronti a eliminare chiunque voglia interferire con i loro piani. La trama apparentemente già sentita, è il motore di un’avventura dalle tinte molto splatter, che vi regalerà diverse ore di divertimento old-school.

Scoprire la verità proiettile dopo proiettile

Durante le nostre indagini non ci saranno molti indizi da analizzare, ma in compenso troveremo fino a otto armi diverse, per abbattere un’orda di invasati pronti a farci la pelle. Non mancheranno la dinamite e le molotov, che troveremo durante il nostro percorso e ci aiuteranno a togliere di mezzo qualsiasi ostacolo, in modo tale da giungere alla verità. I nostri nemici hanno non solo la tendenza a sacrificare la gente per chissà quale divinità demoniaca, ma esploderanno in mille pezzi non appena li colpiremo con le armi che abbiamo a disposizione.

Non sarà raro calciare o raccogliere le frattaglie dei malcapitati che si troveranno sul nostro cammino. L’interazione e la fisica degli oggetti può essere sfruttata per aggredire chi ci sta attorno, e quindi creare un minimo di strategia, ma tendenzialmente il gameplay ricalca gli shooter vecchia scuola che tanto amiamo.

 

Non dimentichiamoci dei brividi!

In Cultic, come accennato poco fa, lo splatter la fa da padrone. In maniera neanche troppo celata, sarà facile vedere pezzi di cranio qui e là o bulbi oculari che possiamo anche raccogliere con le nostre manine e lanciare ai nostri nemici, giusto per aggiungere un po’ di gore in più. Tendenzialmente con Cultic ci si diverte moltissimo, ma non mancano i momenti molto più horror che potrebbero procurare qualche brivido. Non sarà raro trovarci in zone buie, con tanto di risatine nell’ombra e agguati da persone armate di motosega e tanta voglia di uccidere.

I nemici sono piuttosto semplici da battere, ma ci daranno parecchio filo da torcere perché le loro armi fanno molto male e ci toglieranno una buona quantità di HP, che potremo recuperare con i medikit disposti qui e là, a volte in punti poco intuitivi. I barili disposti nello scenario diventeranno fondamentali nei momenti in cui saremo a corto di munizioni, che non saranno rari. Sparare a uno di loro significherà far volare nell’iperspazio i poveri sfortunati che si troveranno nei paraggi. Avremo anche la possibilità di afferrare al volo i candelotti di dinamite in arrivo o deviare i colpi dei nostri amiconi cultisti.

La durata di Cultic è piuttosto contenuta e dipende molto da quanto tempo ci occorre per completare gli scenari. Se si gioca in maniera spedita, si può terminare anche in circa 3 ore, ma se vogliamo esplorare un po’ si può arrivare anche a 5 ore di gioco.

Un gioiellino con qualche difetto trascurabile

Non si tratta certamente di un capolavoro, ma di un delizioso omaggio ai classici shooter che faranno scendere una lacrimuccia alle vecchie generazioni e avvicineranno le nuove. I difetti sono perlopiù tecnici e non impediranno una piacevole fruizione del gioco. Si parla di compenetrazione degli oggetti o nemici che ci sorprendono non appena svoltiamo l’angolo, ma nulla che possa turbarci in maniera particolare. Cultic è frenetico e divertente e in alcune sequenze non vi lascerà un attimo di respiro. La colonna sonora è un tocco di classe e che vi darà la giusta quantità d’ansia, ottima per i momenti di tensione nelle varie grotte o zone buie.

Cultic

7

Jason Smith e il suo Cultic ci regalano qualche ora di puro gore e divertimento. Il gameplay è semplice e dinamico e avrete pochi momenti per riprendere fiato e ricominciare a far esplodere teste qui e là. Un ottimo omaggio ai vecchi horror shooter che hanno accompagnato l'infanzia di molti.

Luciana Perrucci
Traduttrice e revisora (anche) di videogiochi, tra il lavoro, il gaming il suo podcast e le recensioni, Luciana ha deciso che dormire non fa per lei. È fermamente convinta che non arriverà ai 40 anni di questo passo. Tra i suoi generi videoludici preferiti ci sono gli horror, le avventure grafiche e i gestionali. È allergica ad Animal Crossing.

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