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Conan il barbaro – Recensione del primo numero della serie targata Marvel

Conan il barbaro, conosciuto anche come Conan il Cimmero, è un personaggio creato nell’ormai lontano 1932 dallo scrittore Robert Ervin Howard, anche se la sua prima apparizione in un fumetto la fece nel 1933 nella rivista americana Weird Tales. Conan, cresciuto nelle rudi terre della Cimmeria, è un guerriero temuto e rispettato, dotato di una straordinaria forza fisica e un’innata abilità nell’uso delle armi da taglio. Dopo alcune apparizioni non proprio fortunate sotto la Dark Horse Comics che ne possedeva i diritti, Conan è pronto a tornare alla Marvel che si riappropria dei diritti del personaggio e lo rilancia con questa nuova serie che porta il nome di “Conan il barbaro”. Questo nuovo ciclo di storie inedite porta la firma di due nomi di punta della Marvel Comics ovvero Jason Aaron (Thor) e Mahmud Asrar (X-Men: Red) mentre la splendida copertina del primo numero porta la firma di un altro grande fumettista di casa Marvel ovvero Esad Ribic.

Conan il barbaro

La maledizione della strega cremisi

Su quest’albo d’esordio ci viene mostrata una versione di Conan molto più matura, seduto sul trono di Aquilonia (riprendendo cosi la continuità interrotta nei fumetti) su cui regna sovrano in tutta la sua fisicità con una folta barba scura, lunghi capelli neri e con affianco la sua spada compagna di mille battaglie. La storia prosegue con un flashback che ci mostra il guerriero cimmero nella versione che noi tutti amiamo, ovvero quella del giovane barbaro senza paura coinvolto nella battaglia contro la strega cremisi citata nel titolo, che proverà in tutti i modi a offrire in sacrificio al dio Razazel il giovane Conan. Si torna poi nel presente, scoprendo che la strega cremisi sta tornando nuovamente da Conan desiderosa di compiere la sua vendetta. Con il passare del tempo avremo modo di scoprire come gli eventi passati influenzino il presente. Jason Aron crea i presupposti per una trama che si rivelerà complessa e avvincente.Conan il barbaro

Un ritorno in grande stile

La coppia formata da Jason Aaron e Mahmud Asrar funziona alla grande e non è stato di certo un caso che le nuove avventure di Conan il barbaro siano state assegnate a questi due mostri sacri di casa Marvel. Aaron svolge un buon lavoro e ci offre una trama complessa e avvincente che si sviluppa su più livelli mescolando passato e futuro con il grande merito di non aver in alcun modo snaturato il personaggio, ma sopratutto si nota una certa familiarità con questo personaggio e questo si deve al lavoro svolto qualche tempo fa su un personaggio che per certi aspetti è molto simile a Conan, ovvero Thor, il figlio di Odino; infatti ci sono molti aspetti che accomunano questi due personaggi, come ad esempio le ambientazioni molto simili in cui si svolgono le storie, gli scontri all’ultimo sangue che vedono coinvolti guerrieri dotati di straordinaria forza fisica che brandiscono spade, scudi e martelli, nemici che spaziano tra creature primitive e uomini dotati di poteri magici. Inoltre in una recente intervista, il fumettista statunitense ha dichiarato di aver sempre sognato di lavorare alle storie di questo personaggio di cui lesse le gesta nei racconti scritti da Robert Howard. Il lavoro svolto dal disegnatore Maumud Asrar è incredibile e rappresenta nel migliore dei modi la forza e la natura violenta e barbara del personaggio, grazie a un tratto realistico che lo contraddistingue da sempre; complice l’ottima prova di Matthew Wilson ai colori. L’albo si chiude con un racconto letterario composto da dodici parti chiamato “La stella nera” scritto da John C. Hocking che vuole essere un omaggio al primissimo Conan di Howard, ovvero quello degli esordi fumettistici sulla storica rivista americana “Weird Tales”

Conan il barbaro

7

Quest'albo d'esordio dedicato alle nuove e inedite avventure di Conan il barbaro non delude le aspettative. Jason Aaron ci regala una storia avvincente e coinvolgente che non snatura in alcun modo il personaggio. Mahmud Asrar grazie al suo tratto realistico e all'accostamento dei colori scelti da Matthew Wilson riesce a rendere giustizia e a rappresentare al meglio il guerriero cimmero.

Valerio Pagnotta Proietti
Ventisettenne romano con una grande passione per il cinema d'autore, i gangster movie e i film del maestro Tarantino. Cresciuto a pane, Magic e fumetti americani, ama vivere al massimo ogni sua passione, condividendole sempre con qualcuno per renderle migliori.

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