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Ciao Alberto – Recensione del nuovo corto animato di Disney+

Dopo averci deliziato con una poetica rappresentazione dell’Italia all’interno di Luca, l’ultima fatica di casa Pixar nata dalla mente del regista e sceneggiatore italiano Enrico Casarosa, questa volta sarà Ciao Alberto, il nuovo cortometraggio protagonista di questa nostra recensione, a trasportarci di nuovo nella meravigliosa Portorosso. Il breve filmato, dalla durata di circa cinque minuti, tuttavia, non sarà diretto dal regista Enrico Casarosa (che in questo caso vestirà solo i panni di produttore esecutivo) ma da McKenna Harris, che in precedenza ha già lavorato per Luca, Raya e l’Ultimo Drago e Ralph spacca Internet.

Il cortometraggio si ricollega direttamente agli eventi del lungometraggio Pixar e vede come protagonista il carismatico Alberto, rimasto a vivere a Portorosso insieme all’imponente pescatore Massimo, padre di Giulia, e il suo scorbutico gatto Machiavelli. Mentre il suo migliore amico Luca è lontano dal piccolo borgo per andare a scuola, il ragazzo cerca di trovare un ritmo alla sua quotidianità, guardando il suo nuovo mentore con ammirazione e bisogno di approvazione. Ciao Alberto sarà disponibile sulla piattaforma streaming Disney+ a partire dal 12 novembre 2021, noi abbiamo avuto la possibilità di vederlo in anteprima ed ecco la nostra recensione.

Di nuovo a Portorosso

Come vi abbiamo già anticipato all’interno di questa recensione, Ciao Alberto si ricollega direttamente agli eventi dell’emozionante film d’animazione creato da Enrico Casarosa. Il cortometraggio, infatti, inizia come una vera e propria lettera di Luca, rivolta al suo migliore amico momentaneamente lontano. Mentre il ragazzo è impegnato con gli studi, Alberto sta iniziando a vivere la sua nuova vita a Portorosso come assistente di Massimo, consapevole che ormai l’intera cittadina ormai è consapevole della sua condizione ed è disposta ad accettarlo e ad accoglierlo tra di loro.

Agli occhi di Alberto, cresciuto senza una vera e propria figura paterna, Massimo è un vero e proprio modello da seguire, un punto di riferimento irraggiungibile, l’essere umano più “figo” del mondo. Per questo motivo, essere il suo assistente è un vero onore ma, allo stesso tempo, è un incarico veramente difficile e sembra essere praticamente impossibile riuscire a fare bella figura con lui. L’uomo è tanto gigante quanto silenzioso e, come se questo non bastasse, le sue emozioni sono apparentemente indecifrabili.

Ciao Alberto Recensione

Alberto ha non poche difficoltà a cercare di trovare un modo per colpire il cuore di Massimo, ma è disposto a fare qualsiasi cosa pur di infrangere questa barriera apparentemente indistruttibile. Questo, tuttavia, è molto più semplice a dirsi che a farsi, e il ragazzo si troverà presto a fare i conti con i suoi primi approcci al vero senso di responsabilità.

Nonostante la sua durata ridotta, Ciao Alberto riesce a trasportarci di nuovo nelle suggestive ambientazioni che prendono ispirazione dalla meravigliosa Liguria, con una storia che scava a fondo e lascia il segno fino a raggiungere il cuore degli spettatori, di nuovo. Se avete apprezzato il lungometraggio, questo corto potrebbe essere considerato quasi come una sorta di parentesi finale, in cui viene mostrata più a fondo la nuova vita di Alberto che può finalmente sentirti accolto in un ambiente famigliare, accompagnato da quella figura paterna che ha cercato di inseguire per tutta la vita.

Ciao Alberto

8

Nonostante la sua durata ridotta, il nuovo cortometraggio animato Pixar in arrivo su Disney+ riesce a raccontare una storia delicata e drammatica, soffermandosi su uno dei due protagonisti di Luca di Enrico Casarosa, Alberto, e sulla sua nuova vita subito dopo gli avvenimenti del film. In una Portorosso più accogliente e solidale, il ragazzo si trova a vivere delle nuove avventure come assistente del padre delle sua amica Giulia, il possente pescatore Massimo. Un breve racconto che si pone quasi come una parentesi finale del lungometraggio e che si sofferma sul senso di responsabilità e sul bisogno di sentirsi finalmente parte di una famiglia.

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