VideogiochiRecensione

Chernobylite – Recensione PS5, si torna nella Zona di Alienazione

PS5 sta pian piano ricevendo versioni di giochi pensate ad hoc per la console Sony, tanto che ora è il turno di un titolo particolarmente atteso dalla community e che ha saputo destare l’attenzione degli addetti ai lavori, specie gli appassionati di titolo horror. Chernobylite, di cui vi proponiamo la recensione, è infatti un survival RPG fantascientifico sviluppato da The Farm 51, il quale ci immerger in un’ambientazione fin troppo realistica dello scenario di Chernobyl, zona divenuta tristemente celebre per l’esplosione e l’incendio del reattore nucleare avvenuti nel lontano 1986.

Un incauto ritorno…

Riproposta nei minimi dettagli grazie a una scansione tridimensionale, la landa desolata della zona radioattiva è infatti lo scenario in cui ci muoveremo nel gioco distribuito da Sony: Igor, un fisico ed ex-dipendente della centrale di Chernobyl, decide di ritornare a Pripyat per indagare sula misteriosa scomparsa della sua fidanzata, Tatyana, avvenuta ben trent’anni prima in circostanze misteriose. Una volta nella zona, l’incauto protagonista dovrà affrontare un bel po’ di insidie inaspettate, tra cui una forza militare ostile e varie creature che tenteranno di offuscare la verità sul passato di Igor.

Chernobylite recensione

Il mistero legato alla sparizione della donna andrà di pari passo alle risposte che il giocatore tenterà di scoprire a ogni passo, sebbene Chernobylite non voglia essere né il nuovo Dead Space, né tantomeno il nuovo Silent Hill. Il viaggio nella cosiddetta Zona di Alienazione non sarà infatti un horror nel senso stretto del termine, bensì un’esperienza che tenterà di accostarsi a un Fallout in chiave maggiormente realistica, non negandosi qualche buon momento di tensione alternato a un’ottima atmosfera generale.

Come vi abbiamo parlato anche nella recensione per PS4, Il core di chernobylite è infatti legato sempre e comunque a doppio filo alla questione ruolistica, con in più una componente survival che renderà il disastro nucleare l’ultimo dei problemi: quello di Chernobyl è infatti da anni un setting fin troppo sfruttato da sviluppatori di videogiochi da molti anni a questa parte, entrando in questo caso nell’immaginario videoludico grazie a una ricostruzione piuttosto fedele, tra location abbandonate e creature d’incubo che ne popolano gli anfratti. Igor dovrà quindi cercare risorse che potranno tornargli utili, molte delle quali da usare sapientemente in combattimento: l’uccisione degli avversari – umani e non – porteranno al completamento della missione principale, il tutto guadagnando nel mentre anche un gran numero di punti esperienza da convertire poi in punti abilità (da spendere interagendo con i compagni di squadra).

…Ma non da soli

La squadra: cinque elementi, ognuno dei quali in grado di insegnare a Igor tecniche e abilità spesso correlate al disastro di Chernobyl. Lo stile di gioco che decideremo di adottare ci permetterà di evolvere il personaggio principale aumentandone le capacità di sopravvivenza. Attenzione, però: essendo Igor un semplice essere umano e non un soldato scelto, dovremo fare molta attenzione alla sua sanità mentale (o meglio, alla psiche), che tanto quanto la salute andrà infatti monitorata con costanza. Inoltre, una base operativa da dove dirigere le operazioni fungerà da vero e proprio hub nel quale tornare a seguito di ogni missione, un rifugio sicuro dove sia noi che i nostri compagni potranno riprendere fiato tra una missione un’altra.

Chernobylite

Ma non solo: per Igor sarà molto importante mantenere buoni rapporti coi compagi di squadra, evitando così che questi possano lasciare il team per dissapori o incomprensioni, visto che in ogni caso potremo prendere le decisioni che vorremo, sempre e comunque. Vero anche che arrivati a metà dell’avventura, la sensazione di tensione – o quantomeno di inquietudine generale – tende un po’ a smorzarsi, visto anche e soprattutto che le situazioni di pericolo e il benessere dei compagni saranno molto più abbordabili sia dal punto di vista emotivo che prettamente ludico. Ergo, il gioco perderà parte della paura per strada e si rivelerà essere piuttosto semplice non appena avremo potenziato le giuste abilità.

Chernobylite, ancora

Purtroppo, Chernobylite (come avevamo accennato anche nella precedente recensione) soffre sulla medio-lunga distanza anche di una certa ripetitività di fondo: trattandosi di un RPG open world piuttosto consueto, le nostre peregrinazioni all’interno della Zona di Alienazione spesso si riveleranno essere fin troppo simili tra di loro, visto che le aree che scopriremo con il procedere della trama principale si riveleranno essere più o meno sempre le stesse. Azioni non legate strettamente alla progressione della storia appariranno qua e là con costanza, sebbene non riusciranno a scrollarci di dosso quella sensazione di noia e ripetitività.

Chernobylite

Fortuna vuole che perlomeno dal versante del sistema di combattimento, Chernobylite tenta di offrire una maggiore varietà, cosa di cui in valutazione di recensione abbiamo comunque tenuto conto. Per fronteggiare i vari avversari, creature e Stalker inclusi, potremo infatti usare l’arte della furtività, oppure utilizzare i nostri mezzi a disposizione per affrontare i nemici. Ultima ma non meno importante, la possibilità di sfruttare alcune trappole, sempre legate a doppio filo al nostro equipaggiamento.

Per quanto riguarda infine il comparto tecnico di questa versione PS5, graficamente la Zona di Alienazione è in grado di restituire la medesima sensazione di desolazione e inquietudine delle edizioni old-gen del titolo, con in più una messa a punto dei modelli dei nemici e delle ambientazioni che – pur non mettendo a ferro e fuoco la console Sony – riescono comunque a tirare a lucido un gioco che punta molto sull’atmosfera. Chi ha già acquistato il gioco su PC, PS4 o Xbox One potrà accedere alla versione di nuova generazione di Chernobylite e alla Enhanced Edition tramite upgrade gratuito. Gli aggiornamenti introdurranno il ray tracing e due modalità grafiche aggiuntive, ossia “Risoluzione” per avere il 4K a 30 fotogrammi al secondo, e “Performance” per i 1080p a 60fps. Su PS5 l’aggiornamento include ovviamente anche funzionalità specifiche per i controller DualSense, feedback aptico e e grilletti adattivi inclusi.

Chernobylite

7.5

Chernobylite su PlayStation 5 offre la stessa (notevole) esperienza ruolistica post-nucleare che i giocatori hanno imparato a conoscere fin troppo bene nei mesi scorsi. La vicenda di Igor è infatti ben impostata e dotata di fascino, oggi come ieri. Purtroppo, così come le qualità il gioco in versione next-gen eredita anche gli stessi difetti del titolo originale, primo tra tutti una certa ripetitività di fondo dovuta a missioni spesso fin troppo simili tra di loro. Fortuna vuole che sia l'atmosfera generale, che un comparto grafico riveduto e corretto, riescono a rendere il titolo targato The Farm 51 quantomeno interessante da provare, senza toccare chissà quale vetta di eccellenza.;s

Marcello Paolillo
Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche