Boruto: Naruto The Movie Recensione: un film che omaggia il passato e che va verso il futuro

Abbiamo visto Boruto: Naruto The Movie, il film evento con protagonista la nuova generazione di ninja. Ecco la nostra recensione!

Giorgio Maria Aloi
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Recensioni
Lettura da 8 minuti
8 Ottimo
Boruto: Naruto The Movie

Boruto: Naruto The Movie è un film d’animazione del 2015 diretto da Hiroyuki Yamashita. Si tratta dell’undicesimo film tratto dall’opera Naruto scritta e disegnata dal maestro Masashi Kishimoto e sequel diretto dell’anime Naruto Shippuden e del lungometraggio The Last: Naruto The Movie. Come nel film precedente, dietro al soggetto, la sceneggiatura e il character design, c’è lo stesso Kishimoto affiancato da Ukyo Kodachi. Il film è arrivato in Italia al cinema quest’anno per soli tre giorni (23-24-25 giugno), e ora ve ne parliamo in recensione.

Sono passati quindici anni dalla fine della Quarta Grande Guerra Ninja e Naruto ora è diventato il Settimo Hokage del Villaggio Della Foglia, un eroe rispettabilissimo, e pure un marito e un padre. Ma in questa nuova avventura lui è più una figura di contorno, e si concentra più sulla nuova generazione di giovani ninja. Il protagonista è infatti Boruto, figlio ribelle di Naruto che si sente trascurato da suo padre, ma è determinato proprio come lo era lui da giovane. Se da un lato però ha ereditato dal padre alcune caratteristiche, dall’altro è molto diverso su altri aspetti: non vuole diventare Hokage, ma un semplice eroe che vuole proteggere il proprio villaggio.

Vista la distanza dal padre, Boruto decide di farsi addestrare da Sasuke (l’ex-rivale di Naruto) e di prepararsi agli esami Chunin. Nel momento in cui arrivano questi esami, e Boruto e gli altri ragazzi cercano di passarli, nel Giappone subentra una nuova minaccia: l’arrivo degli Otsutsuki, Momoshiki e Kinshiki, che intendono prosciugare il Chakra di Naruto e sovvertire l’equilibrio mondiale. Ne nasce una battaglia spettacolare, dove padre e figlio metteranno da parte le loro divergenze e combatteranno fianco a fianco.

Un’avventura che piacerà ai fan di Naruto… e non solo

L’opera di Kishimoto è stata capace di catturare un’enorme schiera di fan e dare una svolta al genere shonen, che era già consolidato all’epoca con altri manga simili usciti in quel periodo. Naruto ha raccolto una grande eredità (eredità è una delle parole chiavi di questo film) da altre opere che lo hanno preceduto (ad esempio, Dragon Ball) e riesce a trasmettere i valori appresi da esse ancora oggi, visto il posto speciale che i fan gli hanno riservato nel loro cuore. Naruto è un’opera che parla di rivalsa personale, della ricerca della propria dimensione, dell’importanza dell’amicizia, della determinazione e soprattutto, del non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Il personaggio di Naruto, attraverso le varie battaglie e le diverse avventure che ha vissuto nel manga, trasmette un forte messaggio di speranza e di crescita personale, incoraggiando gli altri a perseguire i loro sogni e a superare le avversità.

Messaggi molto forti (e oggi, sono più utili che mai) che si cerca sempre di tramandare di generazione e generazioni e così, come il manga di Kishimoto ha raccolto l’eredità da altri usciti prima di esso e cerca di trasmetterlo ad altri, Naruto cerca di farlo con suo figlio. Boruto è un sequel diretto che ha messo da parte i protagonisti principali e li ha fatti diventare di contorno per essere d’ispirazione per le nuove leve. Il film non è nulla di originale, perché riassume la prima parte del manga e il primo blocco di episodi dell’anime di Boruto, ma può essere visto anche da chi non ha iniziato la nuova fase. Se si conosce l’opera principale, si coglieranno una marea di rimandi al passato. Se non la si conosce, non si potrebbero capire i motivi per cui alcuni protagonisti sono come si presentano tuttora ma si verrebbe voglia di recuperarla dopo la visione del lungometraggio.

Confronto generazionale e passaggio di testimone

Boruto: Naruto The Movie è un opera che abbraccia il passato e dà anche una strizzata d’occhio piena di speranza al futuro e già solo con questo piccolo assaggio, ci sono buone speranze. Conserva i valori di Naruto, ma non è solo un film che segna un passaggio di testimone, ma anche un confronto generazionale che viene rappresentato tra Naruto e Boruto, un padre e un figlio molto diversi tra loro ma allo stesso tempo, con caratteristiche simili. Entrambi sono determinati, testardi e hanno buoni intenti, ma hanno anche obiettivi e approcci differenti.

Naruto è un uomo che da ragazzo ha dovuto combattere contro il senso dell’abbandono, l’emarginazione, la continua ricerca del riscatto e il desiderio di diventare un Hokage e un eroe rispettato da tutti (obiettivi raggiunti). Ma se da un lato è riuscito in ciò, dall’altro non riesce ad essere un padre presente. Una lacuna paradossale, considerando che lui era un orfano e ha conosciuto l’abbandono ed essendo vivo, non riesce ad essere presente per suo figlio nonostante sia vivo, ma se fa quel che fa è anche per lui e la sua famiglia. Boruto è un personaggio più contemporaneo, meno idealista (pur avendo nobili intenti, non disdegna scorciatoie e mezzi sleali per perseguire il proprio scopo) e più disilluso, tanto da rappresentare una rottura con la figura dell’eroe classico e un passaggio importante per tutti coloro che sono cresciuti con Naruto (e avvicinarsi alla nuova generazione). Una figura più umana e ancora più vicina ad una generazione che fa fatica ad emulare i propri genitori, ma in realtà quest’avventura insegna anche che non bisogna emularli ma prenderli ad esempio per portare avanti i valori e creare una propria identità. Un’avventura che aiuterà entrambi ad abbattere il muro e a capirsi a vicenda.

Un comparto tecnico che non libera del tutto il proprio chakra

Se dal punto di vista narrativo ci troviamo di fronte ad un riassunto dei primi episodi dell’anime, e a un prodotto d’intrattenimento che si presenta come una piccola chicca per i fan di Naruto, invece dal punto di vista tecnico non si è liberato del tutto il chakra (citando, l’opera stessa). C’è una buona regia e una buona scrittura dell’autore stesso che ha un tocco maniacale sui suoi personaggi, ma le animazioni non sono del tutto eccellenti e oscillano tra una buona inquadratura e una pessima. Il lungometraggio è stato pensato per un pubblico più ampio possibile, però il ritmo che si percepisce è fin troppo rapido. Hanno scalato la marcia solo su qualche scena centrale, però non sarebbe stato male se ci fosse stato un leggero aumento del minutaggio e qualche scena più approfondita. Tolti questi difettucci, però resta un piccolo gioiello da non perdere per gli appassionati degli anime e di Naruto (e nuovi possibili fan).

Boruto: Naruto The Movie
Ottimo 8
Voto 8
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