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Blair Witch – Recensione di un horror valido… ma non troppo

Al netto di ogni critica possibile, il primo The Blair Witch Project è stato un piccolo, grande evento cinematografico. Il film del 1999 scritto e diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez – coppia di registi e autori esordienti – altri non era che un abile mix tra il genere documentaristico e l’horror, una sorta di “falso documentario amatoriale” in grado di ottenere molti consensi da parte di pubblico e critica (nonché vari riconoscimenti di prestigio, tra cui il “Premio Giovani” come miglior film straniero al Festival di Cannes del 1999). Ora, gli anni sono trascorsi inesorabili, e al netto di un sequel (piuttosto orribile) e un remake (fortunatamente passabile), la serie ha deciso ora di tornare nientemeno che nel mondo dei videogiochi con un horror in soggettiva in grado di ricalcare le atmosfere della pellicola originale divenuta un piccolo cult del genere di appartenenza.

La Foresta Oscura

La trama del gioco – semplice e funzionale – è un ottimo pretesto per dare il via a un nuovo orrore legato alla strega di Blair, ricalcando quasi pedissequamente l’estetica e alcune trovate visive viste nel primo film del ’99: Ellis è un detective con diversi problemi di alcol, tanto che la sua relazione sentimentale è ormai al capolinea. Senza quasi più nulla da perdere, l’uomo si reca nella foresta per aiutare nelle ricerche di un bambino scomparso. Al suo fianco vi sarà il fidato Bullet, un cane che rappresenta ben più di un semplice compagno di avventure. Armato inizialmente solo di una videocamera e di un walkie talkie, Ellis verrà inglobato ben presto in un mistero che sembra attanagliare la foresta di Black Hills. La notte sembra giungere mai al termine, mentre tutto attorno strani oggetti spuntati dal nulla e presenza sovrannaturali saranno il preludio a qualcosa di ancora più atroce e terrificante.

Pubblicato la scorsa estate per Xbox One e PC, il titolo ispirato all’horror di provenienza cinematografica tocca ora PS4 e lo fa con una conversione pressoché perfetta del titolo originale, in grado di dare anche una (leggera) spinta qualitativa al prodotto uscito solo pochi mesi fa. Innanzitutto è meglio dirlo subito: Bloober Team aveva promesso alcuni ritocchi al comparto tecnico, per adattarlo al meglio alla piattaforma Sony, e così e stato: un dettaglio più alto (anche per quanto riguarda texture e modelli poligonali), l’assenza di rallentamenti e una fluidità sensibilmente migliore rispetto alla “vecchia” edizione fanno sì che il gioco possa essere goduto troppi problemi dal versante grafico. Nulla di sconvolgente, sia chiaro, ma si tratta pur sempre di un lavoro di rifinitura piuttosto gradito. Ma non solo: la versione PlayStation 4 di Blair Witch porta con se anche il Good Boy Pack, un contenuto aggiuntivo dedicato al fedele cane Bullet, vero co-protagonista dell’avventura di Ellis negli oscuri boschi che circondano Burkittsville. Questi, qualora il giocatore glielo chiederà, può infatti portarci oggetti altrimenti impossibili da recuperare, oltre a individuare nemici e pericoli di vario tipo. Ma non solo: il cane fungerà spesso e volentieri da “supporto psicologico”, evitando al protagonista di impazzire del tutto.

Una Strega non così spaventosa

Questi permetterà al protagonista di interagire con l’animale in modi sensibilmente differenti, ampliando (e non poco) le possibilità di fargli compiere azioni contestuali. Per il resto, il gameplay ricalca quello dei survival horror esplorativi inquadrati con una visuale in prima persona: esplorare ogni anfratto della foresta, recuperare indizi e oggetti, risolvere (piccoli) enigmi ambientali, permetterà di arrivare ai titoli di coda in meno di 10 ore di gioco intenso. Un po’ pochino, sebbene una narrazione mai invasiva, alternata alle varie fasi di gameplay all’interno della foresta, scorrerà piuttosto piacevolmente e portando la tensione a dei livelli perlomeno sufficienti, in perfetto stile Blair Witch. Peccato solo che l’intera avventura non brilli mai per chissà quali trovate sceniche originali e spaventose, limitandoci a un semplice andirivieni attraverso le location boschive che saremo chiamati ad esplorare assieme al nostro fedele amico a quattro zampe (un po’ più di varietà anche in tal senso non avrebbe di certo guastato).

Blair Witch

7.5

Anche su PS4, Blair Witch è un buon titolo horror, sebbene non il gioco in grado di rilanciare un genere che stenta a riguadagnare lo splendore di un tempo (nonostante di prodotti validi ve ne siano a bizzeffe). Una longevità sotto gli standard attuali e la mancanza di originalità gambizzano anche questa versione console del titolo sviluppato dai ragazzi del team Bloober Team, un gioco che farà in ogni caso la felicità degli amanti del film omonimo, grazie anche ai buoni risvolti narrativi e all'atmosfera crepuscolare che il titolo saprà offrire. Non aspettatevi in ogni caso lo sleeper hit o la perla incompresa del genere dei survival horror: non la troverete neanche stavolta.

Marcello Paolillo
Da anni critico del settore, ha scritto e scrive attualmente su diverse testate online dedicate ai videogames e al cinema, passando anche per i fumetti. La carriera di Marcello inizia nel 2003 e da allora non si è più fermato: dopo essersi fatto notare sui primi siti di settore, è arrivato a firmare articoli per le più importanti testate web italiane, oltre che per la carta stampata. Pavo non è il suo nome anagrafico: è il suo nome vero.

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