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Assassin’s Creed Chronicles: Russia – Recensione

Nuovo capitolo della serie spin-off di casa Ubisoft legata agli assassini che con questo nuovo Assassin’s Creed Chronicles: Russia va a completare la trilogia iniziata l’anno scorso e che ha già visto l’esordio con China ed India. I motivi che hanno spinto il team di sviluppo alla creazione di questa serie minore non sono molto chiari, probabilmente è stata una mossa di mercato per valutare i guadagni in altri paesi, utilizzando un franchise molto famoso. Tutto ciò che abbiamo potuto ammirare nei due capitoli precedenti, ci vengono riproposti anche qui ma con qualche sorpresina in più.
Assassin's Creed Chronicles russia 4
Nuova ambientazione, nuovo protagonista. Impersoneremo Nikolai Orelov, assassino demotivato e pronto a fuggire dalla confraternita per poter raggiungere la tranquillità insieme alla sua famiglia e quindi accettare l’ultima missione alla ricerca del frammento dell’Eden. La componente narrativa è rimasta invariata, il gameplay ha fatto invece un passo in avanti. Avremo a disposizione come arma il fucile, che permetterà di eliminare nemici a lunga distanza ed aumenterà anche il ritmo d’azione. Anche le location sono molto particolari poichè alcune missioni si svolgeranno all’interno di edifici con impianti elettrici.
Grazie a questo, il nostro rampino sarà utile per mandare in cortocircuito i sistemi, spegnere le luci e quindi levare la visuale ai nemici per attaccare. Oltre a questo avremo telefoni con cui distrarre le guardie e condotti di areazione per richiamare i nemici. Tra le diverse migliorie apportate in questo capitolo, cosa che lo rende decisamente più interessante rispetto a China e India, l’innovazione più sorprendente è stata Anastasia.
Assassin's Creed Chronicles russia 3
Nikolai dunque non sarà l’unico protagonista del gioco, poiché durante la campagna avremo la possibilità di controllare la figlia dello Zar che potrà contare su abilità speciali. Se da una parte il nostro assassino dovrà avanzare tra le mappe con la forza del suo fucile, diversivi e varie uccisioni, Anastasia invece avrà i poteri di Helix: usando il teletrasporto nei nascondigli potrà evitare agevolmente i pericoli. Uno stile mai visto prima in Assassin’s Creed, ma una piccola variazione dal gameplay iniziale di certo non può nuocere. Una delle pecche di questo titolo è che i personaggi muoiono con estrema facilità: si inizia con un singolo punto vita e, in un gioco ambientato in un paese ben armato come la Russia non è il massimo. Questo lo rende certamente impegnativo, a causa della scarsa resistenza del nostro personaggio e il progressivo aumento della difficoltà che ci costringerà a metterci a dura prova.
Il comparto tecnico non cambia, ma il lavoro è notevole perchè grazie alle ambientazioni in bianco e nero mischiate al rosso viene resa al meglio l’idea di trovarsi durante la Rivoluzione Russa. Non è tecnicamente all’avanguardia, in ogni caso i comandi rispondono bene alle diverse situazioni che dovremo affrontare.

Assassin's Creed Chronicles: Russia

7.6

Nonostante i vari piccoli problemi all'interno del gioco, possiamo definire Assassin's Creed Chronicles: Russia come il migliore della serie, grazie allo stile dell'ambientazione e alla dinamicità dei due personaggi utilizzabili, ognuno con delle abilità molto differenti. Non è certo un gioco da apprezzare in fatto di longevità ma comunque rispetto ad India e China sono stati fatti passi in avanti.

Andrea "AndrewDex" De Santis
Il giovane Andrea nasce con la passione dei videogiochi, ma sviluppata con la Play Station 2, grazie sopratutto alla madre che non faceva altro che giocare mentre era incinta di lui e si dilettava alla vecchia console Atari. Dal momento in cui prese per mano il joystick e provato Devil May Cry, la sua vita sociale terminò...fu l'inizio della fine!

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