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Asgard’s Wrath – Recensione dell’avventura divina in realtà virtuale

I sistemi VR, pur offrendo un’esperienza immersiva e in grado di fornire sensazioni uniche, non hanno proposto all’utenza una gran quantità di titoli ad alto budget. Specialmente per quanto riguarda il mondo PC, si è trattato spesso di esperienze entusiasmanti ma non memorabili, le quali non riescono quindi a reggere il livello qualitativo dei videogiochi AAA a cui l’industria ci ha abituato nel corso degli anni. Per fortuna, però, con il passare del tempo la situazione si è smossa e diverse software house hanno investito a pieno su queste periferiche proponendo delle vere e proprie killer app, videogiochi completi che valgono il prezzo del biglietto per longevità e contenuti. Fra queste, spicca Sanzaru Games, un team attualmente facente parte della famiglia degli Oculus Studio, posseduta da Facebook. Il prodotto di debutto nella realtà virtuale del suddetto team, che ha già dato tuttavia vita a opere classiche e degne di nota, è proprio Asgard’s Wrath.Asgard's Wrath

Si tratta di un’avventura action, con alcuni sprazzi di gioco di ruolo, la quale si pone il compito di fornire al giocatore un’esperienza soddisfacente al 100%, che non faccia rimpiangere i classici controller e permetta di vivere appieno la realtà virtuale. Asgard’s Wrath è infatti un’esclusiva per sistemi Oculus Rift, che abbiamo avuto la possibilità di provare proprio attraverso l’Oculus Rift S. Trattandosi di un titolo particolarmente esoso, al livello di peso e di richiesta hardware, ci siamo muniti anche di una configurazione PC che potesse reggere il colpo, costituita da un Intel Core i7 8700K, una GeForce RTX 2080 e 16GB di RAM, accompagnati da una SSD NVMe sulla quale il titolo è stato allocato. Vediamo quindi come si è comportato Asgard’s Wrath, scoprendo se è riuscito a centrare il bersaglio come killer app.

Un bel boccale con Loki

Proponendo una narrazione lunga e tutta da approfondire, Asgard’s Wrath parte in quarta, non dando spazio di riflettere al giocatore e lanciandolo in uno scontro che vede come avversario un Kraken gigantesco. Le dimensioni dell’utente sono tuttavia altrettanto mastodontiche e la battaglia non risulta particolarmente difficile, in quanto questa serve solo da preludio per un’esperienza ben più ragionata. Mentre si attraversa successivamente la strada verso Asgard, è facile rendersi conto della magnificenza grafica degli elementi su schermo, i quali toccano vette inimmaginabili per la realtà virtuale, e riescono a rendere visivamente impressivi i paesaggi tipici dell’ambientazione nordica trattata. Difficile non rimanere stupefatti per le atmosfere espansive, che culminano successivamente nell’arrivo in una locanda altrettanto caratteristica. Qui si ha modo di fare la conoscenza di vari personaggi, fra cui Loki, il quale introduce il giocatore nel suo ruolo di Dio degli animali, proiettandolo poi nella prima di tante avventure, le quali riempiranno le oltre 20 ore di gioco necessarie a completare la campagna principale, che possono tuttavia moltiplicarsi in base alle possibilità colte dal giocatore. Queste vanno purtroppo vissute abituandosi alla lingua inglese, vista la mancata localizzazione in italiano.Asgard's Wrath

L’affascinante comparto narrativo accompagna il giocatore per moltissime ore

In cosa consiste quindi il ruolo del giocatore? Beh, l’utente si ritroverà a impersonare dei combattenti tutt’altro che divini, e lo stesso potrà infatti soccombere sotto le orde nemiche. Non ci si troverà mai davanti a un semplice hack and slash in VR, in quanto tutta l’esperienza è condita continuamente da aree immense da esplorare, ma mai dispersive, enigmi da risolvere, e missioni da completare. Ad aiutarlo però, sono presenti un totale di 10 fedeli compagni, i quali vengono sbloccati via via nel corso dell’avventura, attraverso una particolare meccanica. Percorrendo gli scenari ci si ritroverà infatti spesso bloccati davanti a possibilità che la visuale in prima persona non permette di cogliere, ed è per questo che il giocatore potrà assumere di volta in volta l’essenziale forma divina. Questa consiste in una manifestazione eterea, la quale con il semplice tocco può mettere fine alla vita delle entità viventi, come anche muovere i puzzle ambientali e i famigli, al fine di riposizionare il tutto per spianare il percorso. Non finisce qui, perché attraverso la stessa è possibile tramutare alcune creature nei suddetti famigli, al fine di renderle indispensabili per il proseguo dell’avventura.

Al centro della mitologia norrena

Pur non essendo l’unico fulcro dell’esperienza, il gameplay hack and slash, non è certo da tralasciare. Una spada e uno scudo possono divertire più che mai se visti da un’altra prospettiva: dalla propria. Il giocatore, indossando il caschetto, è infatti al centro di tutta l’azione e degli enormi paesaggi, e può ammirare a un palmo dal naso tutti i dettagli dell’affascinante mondo di gioco. Mentre si percorrono vie e viuzzole, è sempre necessario – e piacevole – guardarsi intorno, al fine di ottenere le decine di oggetti sparsi per il mondo di gioco, essenziale per il sistema di crafting, il quale permette dal canto suo di completare le missioni e migliorare il proprio equipaggiamento e le potenzialità dei compagni, in pieno stile gioco di ruolo. Sconfiggere i nemici richiede invece sufficiente coordinazione, la quale è ottenibile in pochissime ore in-game, assieme a una discreta fiducia nei propri compagni. Questi riescono infatti a dare filo da torcere agli avversari, e passare le ore di gioco in loro presenza diventa in men che non si dica piacevole, proprio come dargli un bel cinque dopo aver portato a termine uno scontro.

Tuttavia, è il giocatore stesso a scendere in campo, con la presa dei controller ben stretta e tanta adrenalina ad accompagnarlo. Sono sufficienti un’arma da taglio e uno scudo per rendere avvincenti le battaglie in realtà virtuale, anche se le variabili continuano ad aumentare con l’accumularsi delle ore di gioco, proporzionalmente alla varietà che l’avventura offre. Colpi, parry e parate sono all’ordine del giorno, fra schivate e retrofront mentre si comanda il proprio compagno, azione che risulta tra l’altro molto intuitiva e ben realizzata, in quanto gli ordini vengono quasi sempre eseguiti senza accenni di fraintendimenti. È possibile anche accedere a una ruota in tempo reale che permette di variare il famiglio, al fine di portare con sé l’entità più adatta a ogni situazione.

Asgard's Wrath

Il gameplay di Asgard’s Wrath è sorprendente e divertente, oltre che estremamente vario

Gli attimi in cui si osserva lo scenario circostante per sfruttare al meglio il territorio e scontrarsi con i nemici – alcuni dei quali presentano un’IA davvero sorprendente – sono a dir poco unici. Il gameplay, che vede il giocatore dimenarsi nella propria postazione per avere la meglio, rigorosamente in piedi, porta un divertimento che non tende a scemare nel corso delle svariate ore di gioco, il quale è garantito dalla molta varietà delle situazioni e delle interazioni precedentemente accennate. Una piccola pecca risiede in delle hitbox non precisissime, le quali culminano talvolta in colpi nulli o diversi rispetto a quanto emulato con i controller Oculus.

L’esosità di Asgard’s Wrath 

Asgard’s Wrath punta a essere un’enorme produzione sotto ogni aspetto, dal livello grafico alla durata, ma risulta purtroppo enorme anche nel suo peso e nelle sue richieste. Nonostante la configurazione utilizzata per giocare, i caricamenti non sono risultati brevissimi grazie alla SSD, e possiamo confermare che senza l’utilizzo di quest’ultima gli stessi finiscono invece per essere estenuanti. Il peso del gioco, e le sue richieste hardware, dal canto loro, non fanno certo eccezione, e necessitano quindi di una macchina estremamente performante, che possa supportare le ore di gioco nell’avventura. Scendendo a compromessi con la grafica però, è possibile far girare l’opera anche su sistemi non all’ultimo grido, purché questi non si tirino indietro nel fornire la mole di dati richiesta per l’utilizzo della realtà virtuale.

Nonostante ci si trovi spesso a muoversi qua e là di fretta, non abbiamo mai riscontrato nelle ore di gioco fenomeni di motion sickness, salvo per alcuni bruschi freeze derivanti dal caricamento iniziale, che scompaiono tuttavia nel giro di pochi secondi. Ciononostante, l’azienda ha brevettato delle impostazioni che permettono di migliorare l’esperienza di netto, adattandola alle esigenze del giocatore e alle sue problematiche con il visore, pur non essendo numerose e complesse. Dai movimenti a scatto, alla velocità di rotazione del caschetto, è possibile evitare ogni possibile fastidio che possa minare la fruibilità del gioco, al fine di immergersi nello strepitoso universo di Asgard’s Wrath senza ripensamenti.

Asgard's Wrath

9.4

Immergersi in un'avventura norrena, e impersonare una divinità, non è mai stato divertente come in Asgard's Wrath. Un'esperienza esosa, completa e ben realizzata, che riesce a esplodere il concetto di realtà virtuale e a colorarlo con continui sprazzi di varietà, uniti alla base di un gameplay solido, profondo e divertente. Alcuni piccoli difetti sparsi qua e là sono più che naturali, e vanno sicuramente considerate le esigenze tecniche richieste per fruire al meglio dell'opera, che riuscirà sicuramente a sorprendere chiunque voglia approcciarsi alla stessa attraverso un sistema Oculus. Non c'è da preoccuparsi per eventuale motion sickness o di altri problemi derivati dalla realtà virtuale, ma per apprezzare a pieno l'esperienza è sicuramente necessario avere una buona conoscenza della lingua inglese, vista la mancata localizzazione.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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