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As Dusk Falls – Recensione, quando ogni decisione conta

Già da quando è stato rivelato, non abbiamo nascosto la nostra curiosità riguardante As Dusk Falls, titolo narrativo sviluppato da Interior Night e pubblicato da Xbox Game Studios. Le avventure durante le quali saremo noi stessi a determinare lo svolgersi delle vicende con le nostre scelte, hanno da sempre suscitato un certo fascino nel pubblico, e i videogiocatori di questa generazione sono particolarmente intrigati dal meccanismo azione/conseguenza. As Dusk Falls, che analizziamo ora in recensione, ricalca questi stilemi, ma cerca di farlo a modo suo, offrendo a coloro che approcceranno il gioco alcune feature molto particolari, partendo dal comparto grafico, fino ad addentrarci nelle trovate narrative.

Come ci viene spiegato anche dagli sviluppatori però, il focus principale non è solo la trama, ma anche condividere l’esperienza con gli amici, dato che si giocherà fino ad 8 partecipanti contemporaneamente. Anzi, viene sottolineato dallo stesso team che il gioco è stato scritto e creato appositamente per il multiplayer. Inoltre, cosa a dir poco gradita ai giocatori, sarà disponibile già al day one sull’Xbox Game Pass e sul PC Game Pass.

Piccola nota prima di addentrarci nella recensione vera e propria, teniamo a ringraziare Microsoft e Xbox stesse per averci fornito un codice di As Dusk Falls in anteprima, così da poterci addentrare in questa intrigante avventura e scriverne.

Un colpo andato male

Come vuole il copione, As Dusk Falls è un’avventura che metterà il giocatore a dura prova durante il suo playthrough, con scelte semplici o decisive a determinare il percorso degli eventi; potete quindi immaginare che per esplorare appieno quest’opera sarà necessario assaporarla più volte, dato che sono presenti anche finali multipli, e alcune piccole chicche all’interno di alcune scene. Si tratta di una storia che unisce molti tipi di sensazioni ed emozioni diverse, sacrificio, tradimento, resilienza, e lo fa con una regia che alterna il presente con il passato in un arco di 30 anni, mettendo nelle nostre mani il destino intrecciato di due famiglie molto diverse tra loro. Le vicende narrate iniziano nel 1998 in Arizona, con gli sviluppi di una rapina non andata a buon fine, le cui conseguenze si ripercuoteranno su tutti i personaggi.

Non andremo più a fondo nella trama in questa recensione, soprattutto perché sono anche i piccoli dettagli a fare la storia in As Dusk Falls, e speriamo decidiate di viverla tutta d’un fiato in prima persona. Quello che possiamo dire però, è che i temi trattati saranno maturi, alcuni dei quali potrebbero disturbare un determinato tipo di utenza (non vi preoccupate, sarete sempre avvertiti dal gioco).

Destini intrecciati

Come avrete già capito dai trailer proposti da Microsoft nel tempo, all’interno del gioco non controlleremo sempre lo stesso personaggio, e in base alle scene anche il nostro punto di vista mentale potrebbe cambiare spesso. Il gameplay di base si svolge nel più classico dei modi, con il cursore che si sposta sullo schermo per selezionare le varie opzioni di scelta multipla, e con dei QTE che compariranno a schermo in fasi concitate, che richiederanno più o meno riflessi (è possibile anche selezionarne il livello di difficoltà). Chiaramente in molti casi il nostro tempo di risposta nei dialoghi sarà limitato, quindi dovremo ragionare con attenzione con poco tempo… e magari studiarsi una bella tattica in multiplayer, dove il gioco prende tutto un altro sapore.

Finché le scelte saranno solo le vostre sarà tutto un gioco di pensare e rispondere… ma quando ci sono di mezzo altri cervelli? As Dusk Falls in multiplayer infatti riprende in parte le meccaniche che abbiamo visto in titoli come Hidden Agenda, con la possibilità di giocare fino ad 8 giocatori che potranno utilizzare altri pad o la companion app gratuita su smartphone. Di regola la maggioranza vince, ma tutti i giocatori avranno a disposizione per la sessione fino a 3imposizioni“, che faranno valere la propria risposta anche se soli o in inferiorità… certo, a meno che non venga confutata da un’altra imposizione subito dopo.

Teniamo a dire inoltre che la companion app è a dir poco diretta e semplice da utilizzare, e tramite il semplice inserimento del codice invito sarà possibile unirsi alla partita (l’host chiaramente dovrà essere nella lobby). Precisiamo che esiste per il gioco anche il multiplayer online, ma che per un’esperienza più trascinante consigliamo vivamente il couch multiplayer.

As Dusk Falls si divide in 2 libri, ognuno dei quali diviso in 3 capitoli. La durata del gioco è di oltre 6 ore per un singolo playthrough, tempo destinato a crescere se vorrete rigiocare l’avventura per scoprire le altre possibilità e i vari finali, ma anche se volete giocare con persone diverse.

Impara l’arte e crea il tuo cocktail

Questo piccolo paragrafo è una sorta di inedito, una piccola riflessione sul modus operandi dei ragazzi di Interior Night. Giocando il titolo nel suo complesso, è impossibile non ritrovarsi faccia a faccia con una spiccata familiarità. Certo, il comparto grafico con attori reali ritrattati in stile fumetto è un qualcosa di molto particolare e peculiare, ma il resto di ciò che abbiamo visto… beh, ci ha dato l’idea di essere frutto di un ragionato brainstorming.

Pensateci: la modalità di selezione risposta di As Dusk Falls riprende il già citato Hidden Agenda, il diagramma delle possibili scelte (meno vasto ma assolutamente più chiaro) strizza fortemente l’occhio a quello del gigantesco Detroit Become Human (qui la nostra recensione), i tratti e le attitudini dei giocatori reali, con i loro profili, e le considerazioni a fine capitolo, sono chiaramente ispirati a quelli dei titoli della Dark Pictures Anthology, e ancora il modo in cui le decisioni importanti sono segnalate a schermo (e l’effetto blur, se vogliamo) riportano alla mente quelle difficili bivi che si trovava ad affrontare Max in Life is Strange.

Insomma, As Dusk Falls non è altro che un esplosivo cocktail di tutto ciò che di buono è stato fatto nel genere del dramma interattivo, riproposto in un unico grande titolo, tagliando l’esagerato o il superfluo. Se poi consideriamo che il tutto è offerto a un prezzo budget, ci troviamo decisamente di fronte ad un must have del genere, soprattutto in ambito multiplayer. I deja-vu, stavolta, sono di quelli buoni. Datemi un Amen!

Tirando le somme, è davvero difficile trovare qualche difetto in questa piccola grande opera, se non nel fatto che alcune cose dal punto di vista tecnico richiedono una limata, ma non siamo incappati in nessun tipo di bug o menomazione così grande da minare il gioco. Dal punto di vista grafico, come detto, siamo di fronte a qualcosa di squisito, che mischia una recitazione simil-sagomata a delle scene più fluide in grafica canonica.

L’interpretazione degli attori è stata a dir poco ottima, che vede affiancarsi a dei giovani nuovi volti anche il ritorno niente meno che di Sam Douglas, attore divenuto famoso nell’ambito delle avventure grafiche grazie alla sua incredibile performance in Heavy Rain (nei panni di Scott Shelby ndr.).

Altra cosa che vi farà fregare le mani e vi farà concentrare al meglio durante i vostri playthrough, è che il gioco è interamente localizzato in italiano, testi e voci (citiamo l’ennesima magistrale performance di Francesco Rizzi nei panni di Vince, ormai una sicurezza in qualsiasi gioco lo veda presente).

Gianluigi Crescenzi
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.

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