Uno dei generi che sono sempre andati per la maggiore nell’ambito del PC gaming sono gli strategici: che siano essi a turni, in tempo reale o che abbiano una componente più “gestionale”, dai tempi di Dune 2 questo ha sempre trovato fortuna se accompagnato da mouse e tastiera. Non si può quindi sorvolare su Shock Tactics, titolo di Point Blank Games ambientato in un pianeta alieno, ovvero Hephaest, che dovremo colonizzare attraverso la nostra squadra di sei elementi, fronteggiando una nazione posta sotto dittatura che ingaggerà con noi diverse battaglie puntando ad un’inevitabile guerra.
E così, neutralizzando ciurme di pirati spaziali e razze aliene, dovremo conquistare le varie aree presenti sul pianeta. Il gameplay quindi si scinde in due diverse fasi: nella prima dovremo esplorare la mappa, generata tra l’altro in maniera procedurale, e costruire passo dopo passo la nostra base, aprendo centri per la ricerca e sviluppo di nuovi armamenti, ambulatori per curarsi ed altre strutture che potranno tornarci utili per andare avanti nel gioco. Ovviamente, esplorando ci imbatteremo nei combattimenti, il vero fulcro di Shock Tactics: la peculiarità del gioco infatti risiede nella volontà degli sviluppatori di premiare più un approccio offensivo piuttosto che difensivo e ciò è riscontrabile anche nell’assenza di qualsiasi classe curatrice o comunque di supporto.
Questa caratteristica, a detta dei ragazzi che ci hanno presentato il gioco, è dovuta al fatto che in molti esponenti del genere, queste classi a lungo andare rallentano la partita, rendendo il giocatore inconsciamente prudente, senza offrire quel senso di sfida che invece un titolo strategico dovrebbe proporre. E quindi sarà importante conoscere bene i nemici, equipaggiarsi bene ma soprattutto attaccare sì, ma non a testa bassa. Il gioco è ancora lontano dall’uscita, ma propone già meccaniche ben consolidate, ispirandosi anche ad esponenti più clamorosi come X-COM. Non resta quindi che attendere i primi mesi del 2017 per poter saggiare la validità di Shock Tactics, sperando che le meccaniche di esplorazione non passino in secondo piano rispetto al resto, proponendo un’esperienza bilanciata da ambo le parti.