Con la recensione di oggi parliamo di un nuovo particolare titolo, ovvero All in Abyss: Judge the Fake, un nuovo gioco sul Poker di ACQUIRE Corp. e WSS playground, già autori di giochi quali Octopath Traveler e NEEDY STREAMER OVERLOAD. All in Abyss: Judge the Fake racconta la storia di Asuha Senahara, un’autoproclamata prodigio del Poker, che dopo aver scoperto l’esistenza di un distretto cittadino noto come “The City“, dove il gioco d’azzardo è tutto, decide di mettere alla prova le sue abilità contro le migliori giocatrici del distretto, le Streghe.
Non tutto è ciò che sembra
La prima avversaria di Asuha è Ulu Amamino, la strega dei dolci: quest’ultima utilizzando abilità al limite del sovrannaturale le regala la più dolorosa sconfitta della sua vita. Asuha tuttavia non si arrende, è convinta del fatto che la strega dei dolci non sia una giocatrice infallibile, ma una glorificata truffatrice. Questo la porta a sfidare nuovamente la strega mettendo in gioco ogni cosa, fissando l’incontro pochi giorni dopo la dichiarazione. Vagando per il distretto in cerca di informazioni su Ulu, Asuha incontra Mina Nosaka, una giovane studentessa che si offre di aiutarla nell’impresa di smascherare e scoprire i punti deboli della strega.
Con l’aiuto di Mina, Asuha muove i primi passi all’interno del distretto, ottenendo l’accesso a luoghi chiave dove è possibile raccogliere informazioni, acquistare oggetti utili, guadagnare bonus ed intrattenere partite di Poker clandestine. Le ambientazioni sono illustrate con panorami e scene statiche in stile anime, i personaggi al loro interno dialogano, come in molti racconti visivi, attraverso finestre di testo prive di doppiaggio.
La fase di raccolta di informazioni non risulta molto entusiasmante, spesso corrisponde al ricevere l’ordine di ottenere un oggetto, muoversi verso la scena inerente, acquistarlo e consegnarlo al committente dopo aver risposto ad una domanda, l’unica difficoltà in cui il giocatore può incappare, è solo quella della la sua memoria.
La magia del Poker
La variante di Poker adottata in All in Abyss: Judge the Fake è una versione personalizzata del Texas Hold’em. Le mani si svolgono normalmente, tuttavia, ogni combinazione di carte è associata ad un moltiplicatore statico che interagisce su un moltiplicatore principale, il quale incrementa ad ogni puntata e viene mantenuto in caso di Fold (abbandono della mano attuale). Al fine di non prolungare eccessivamente gli incontri attraverso catene di Fold, ogni abbandono della mano attuale costringe il giocatore a pagare all’avversario un valore di Fiches pari al moltiplicatore principale, ciò rende le partite estremamente veloci e molto sbilanciate per il giocatore, in quanto il valore iniziale di Fiches dell’avversario è tarato in base alla sua difficolta, garantendogli un tetto massimo spesso doppio o triplo rispetto al giocatore.
L’unica possibilità di affrontare alla pari un avversario risiede nell’uso delle abilità speciali di Asuha, queste sono equipaggiabili dal menù principale e possono essere sviluppate tramite punti ottenuti alla vittoria delle partite. Le abilità di Asuha si dividono in passive ed attive: le passive forniscono effetti incrementali su parametri come il moltiplicatore base delle combinazioni di carte o la probabilità di ottenere carte vantaggiose durante una mano senza spendere risorse. Le abilità attive possono essere attivate spendendo i punti ottenuti dopo il passaggio di ogni mano, consentono di conoscere e/o manipolare le carte in arrivo sul tavolo, impedire il Fold avversario e ridurre o incrementare i danni del moltiplicatore, associati all’ultima fase di una mano, lo Showdown, posta dopo il River.
La maledizione della strega
Gli incontri con le streghe (Boss) in All in Abyss: Judge the Fake non sono normali partite: le streghe infatti possiedono abilità speciali contrastabili soltanto con l’uso di indizi ed oggetti chiave, in assenza di queste risorse è impossibile vincere.
Una volta utilizzati gli oggetti corretti la sfida segue le linee guida di una partita normale, fino ad arrivare ad una determinata soglia, dove la strega non può essere sconfitta con metodi convenzionali. Durante questa fase il giocatore è privo di indizi e deve determinare da solo l’approccio corretto. In caso di fallimento la sfida non terminerà con un semplice game over, il giocatore otterrà il rapporto della sconfitta di Asuha, un finale saltabile con elementi narrativi cruenti in cui la strega tortura e spesso uccide la protagonista. Viceversa, in caso di vittoria, il giocatore potrà proseguire al capitolo successivo, ottenendo il rapporto della sconfitta della strega, una scena saltabile altrettanto cruenta nella quale la strega sarà torturata ed uccisa.
Quando guardi nell’abisso
All in Abyss: Judge the Fake è un prodotto interessante, che unisce una narrazione da racconto visivo in stile anime ad un gioco di Poker estremamente aggressivo. Anche se perlopiù testuale, il gioco tratta temi non adatti a tutte le età, quali l’infanticidio, il cannibalismo e la tortura, per citare esempi. La narrazione segue un ottimo ritmo accompagnato da un’eccellente colonna sonora e dettagliate illustrazioni.
Il gameplay risulta ancora acerbo: dopo l’ultimo aggiornamento molte delle problematiche legate ad abilità prive di impatto sono state risolte, tuttavia, il vantaggio riservato agli avversari resta punitivo verso il giocatore, in quanto la strategia preferita di quest’ultimi è spesso una battaglia di attrito attraverso puntate alte, resa vantaggiosa da un tetto iniziale di Fiches eccessivamente elevato ed una tassa sul Fold. Le missioni al difuori delle partite di Poker risultano poco ispirate e spesso ripetitive, consistendo nel muoversi da un punto “a” ad un punto “b”.
Abbiamo provato su Nintendo Switch All in Abyss: Judge the Fake, console sulla quale presenta numerosi rallentamenti e blocchi durante i cambi di scena e le partite di Poker. Graficamente il gioco risulta piacevole su console, mantenendo un buon dettaglio anche sulla colonna sonora. Complessivamente il titolo è consigliato agli amanti del Poker Texas Hold’em più agguerriti, che potranno sicuramente mettersi alla prova in partite ad elevata difficolta.