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Aftercharge – Recensione dell’FPS asimmetrico di Chainsawesome Games

Nel panorama dei nuovi titoli in uscita, alcuni di essi hanno introdotto delle formule di gioco nuove o quanto meno con alcuni piccoli dettagli innovativi. In un contesto videoludico sempre più competitivo il concetto di differenziazione – o comunque del portar sul mercato un prodotto con un proprio carattere – diviene un punto sempre più centrale. Sulla base di questo preambolo vi vogliamo parlare di Aftercharge l’FPS a squadre, asimmetrico di Chainsawesome Games. Quest’ultimo è disponibile sia per PC sia per Xbox One e prossimamente anche per Switch.

Potenza di fuoco VS Invisibilità

Aftercharge, come accennato, è un FPS asimmetrico dove le partite vengono giocate da sei giocatori divisi in due gruppi da tre e appartenenti a due diverse fazioni. Queste sono molto diverse tra loro, l’appartenenza all’una o all’altra sarà determinante per lo stile di gioco e le dinamiche da attuare in partita. Proprio ciò rappresenta forse il punto di forza di questo titolo. I personaggi che faranno parte degli Enforcers avranno il compito di difendere degli estrattori di energia: grossi silos di vetro applicati al suolo adibiti all’attività di estrazione. Armati di particolari fucili capaci di rilevare i nemici avranno quindi l’obiettivo di scovarli e colpirli ripetutamente sino a disattivarli. L’altra fazione, quella dei Workonics, non sarà armata e non potrà quindi contare sull’uso della forza bruta per sbaragliare gli avversari.

Aftercharge

Dovranno infatti strutturare la propria strategia su un approccio più stealth, enfatizzando quella che è la loro caratteristica principale, ovvero l’invisibilità. Divengono invisibili nel momento in cui non attaccano o non vengono colpiti dalle abilità degli Enforcers. Potranno quindi avvicinarsi di soppiatto agli estrattori per infliggere 10 colpi al fine di infrangerli. La difficoltà per i Workonics si presenta sia quando colpiscono qualcosa o l’estrattore con i loro “cazzotti” ma soprattutto quando vengono agganciati dai rilevatori posti nei fucili dei nemici. All’interno delle due fazioni, la scelta risulta abbastanza ampia considerando infatti che il titolo è ancora alle fasi iniziali, sono comunque stati introdotti 5 diversi personaggi per fazione che appartengono a delle classi diverse.

Le differenze tra la abilità dei personaggi permettono di disporre di metodi di attacco e difesa di vario genere, che in un certo senso concedono una sorta variabilità alle partite. Coloro i quali giocheranno con gli Enforcers potranno scegliere quindi personaggi con armi che vanno da mitra, a fucili di precisione o doppie pistole e abilità diverse, dal posizionamento di scudi e mine, al rilevamento dei nemici attraverso un piccolo robottino volante. I Workonics invece potranno fare affidamento su altre diverse abilità che vanno dal creare degli scudi protettivi, all’offuscare la vista degli Enforcers in modo tale da sbalzarli poi a distanza, e attaccare indisturbati gli estrattori. Se pensate che avere armi, abilità e invisibilità basti a portare a casa il match vi sbagliate. Le partite sono abbastanza bilanciate e poco basta a capovolgerle completamente. Il Match termina se vengono distrutti tutti gli estrattori o se vengono disattivati contemporaneamente tutti e tre gli Workonics. Va da sé che più estrattori verranno distrutti, e più quelli rimanenti verranno sorvegliati, motivo per cui serve un buon lavoro di squadra e con gli Workonics che faranno sempre più fatica a revitalizzarsi.

Aftercharge

E la novità?

Si nota come dal punto di vista concettuale il gioco cerchi di dare degli stimoli che non siano i classici “abbatti il nemico” o “cattura la base”, ma qualcosa di più strutturato per via della gestione di questo contesto di gioco non simmetrico. Anche gli aspetti della condivisione di energia per attivare le abilità nel caso dei Workonics o della necessità di ricaricare le armi vicino agli estrattori da parte degli Enforcers, fanno sì che il metodo d’azione delle due fazioni sia sottoposto a delle limitazioni per vincere la partita. Nonostante tutto il meccanismo deve comunque essere ancora rodato per bene, le partite sono infatti piacevoli all’inizio ma tendono ad annoiare dopo un po’ di tempo trascorso in game. Ovviamente questo è frutto del fatto che il titolo è ancora nei suoi step iniziali, ma sono comunque degli aspetti a cui si deve sopperire abbastanza rapidamente per evitare poi il disinteresse. Un elemento legato a questo argomento è ad esempio la prossima modalità prevista, cioè quella competitiva, che è possibile porti alcune interessanti novità anche sulla base di un possibile rank. Questo farebbe sì che tutto non si riduca alla semplice vittoria della partita quanto ad una competizione da portare avanti nel tempo.

AfterchargeContesto di gioco

Dal punto di vista degli elementi di contorno come la personalizzazione, come accennato, c’è poco. Infatti a parte le colorazioni dei robot delle due fazioni – che potranno essere sbloccate con la valuta accumulabile in game – non c’è nulla o quasi. C’è ad esempio una – o in alcuni casi 2 – skin personalizzata per ognuno dei 5 personaggi delle due fazioni. Alcune cose sono quindi da ampliare ed arricchire, altre ancora da migliorare. Il sistema di fuoco non convince molto e talvolta risulta essere poco responsivo rispetto a giochi dello stesso genere presenti sul mercato (parlando di personaggi armati). Dal lato Workonics invece, i quali fanno affidamento su pugni e invisibilità, potrebbero veder migliorate le animazioni del colpo all’estrattore o al nemico, in quanto talvolta risultano essere troppo approssimative. Sulla composizione delle fazioni invece il gioco necessita una caratterizzazione migliore, marcando le differenze tra le classi (ad esempio il fatto di possedere una pistola piuttosto che un fucile, o stat-pg differenti, non basta). Sicuramente molte imperfezioni verranno migliorate e saranno aggiunte novità con i prossimi aggiornamenti. Confidiamo quindi nel team di sviluppo di Aftercharge, considerando l’idea di base valida ma solo se trattata e portata avanti nel modo giusto.

Per quanto riguarda la grafica di gioco, il titolo risulta essere piacevole all’occhio e le mappe anche se non eccellenti sono realizzate in modo apprezzabile. Le dimensioni di queste sono medio/piccole con pochi posti di rilevanza strategica, ma considerando che le squadre sono, ad oggi, formate da soli tre giocatori, è possibile chiudere un occhio su questo fattore.

Aftercharge

6.8

Aftercharge è basato su un'idea che si discosta da quelli che sono i concetti ormai visti e rivisti, un'idea che se portata avanti con vari aggiustamenti per migliorarne ancor più le caratteristiche e votate ad enfatizzare le diversità tattiche e strategiche alla base del gameplay, si potrebbe arrivare ad un risultato molto interessante. I progressi dalla fase Early Asscess sono stati molti, ma alcuni elementi di personalizzazione, l'inserimento di altre fazioni, ma soprattutto una forma di gioco e di classifiche sul piano competitivo, potrebbero dare al titolo di Chainsawesome Games la benzina di cui ha bisogno.

Giuseppe Scibetta
Un tipo, che fa cose, le fa di notte, completamente disorganizzato. Un tipo, che aspetta la notte, per assaporarne il silenzio, dedicandosi un po' qua e un po' la, alle cose che ama. Nato su un 486 è andato alla conquista di console e PC ed ora butta giù due righe.

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