Inis è un titolo da 2-4 giocatori di Christian Martinez, pubblicato nel 2017 da Matagot: avendo riscosso un buon successo, la sua prima espansione è già stata ideata ed è in fase di pubblicazione imminente.
Meccaniche di Inis
Il titolo propone un buon mix di meccaniche di draft e controllo del territorio. Grazie al draft si andranno a selezionare ogni turno le 4 carte “season” da utilizzare nel proprio turno per svolgere le azioni, che consistono nel piazzare nuovi clan sulla mappa, costruire edifici (cittadelle o santuari), muovere clan (eventualmente innescando fasi di scontro con gli avversari) o esplorare nuovi territori.
Oltre alle carte “season” abbiamo un mazzo di carte “advantage” (le quali vengono ridistribuite ogni turno fra chi detiene la maggioranza sul territorio associato ad ogni carta) e delle carte “epic tales“, ottenibili in diversi modi (solitamente tramite altre carte).
Nel nostro turno avremo la possibilità di giocare una carta per effettuare l’azione corrispondente, reclamare il token “pretender” o passare: quest’ultima possibilità offre notevoli opportunità strategiche, dal momento che anche passando potremo rientrare nello stesso turno, quando toccherà di nuovo a noi (e generalmente è meglio giocare per ultimi, quando gli avversari non hanno più carte in mano per contrastarci). Tuttavia, se tutti i giocatori passano consecutivamente, il turno si conclude e le carte ancora in mano andranno perse.
Tre condizioni di vittoria permettono di reclamare il segnalino “pretender”: maggioranza su sei clan nemici, presenza su sei territori o presenza su sei santuari. Dopo aver ottenuto il segnalino “pretendente” occorrerà mantenere la condizione fino alla fine del turno (da qui l’importanza di agire quando gli altri non possono rispondere) per poter vincere la partita.
Materiali ed ambientazione
I token e le tessere di Inis sono grandi, belli e di cartoncino spesso e resistente. Le miniature, raffiguranti clan ed edifici, sono funzionali e di qualità media. Vanno sicuramente menzionate le carte: anche queste oversized, ognuna raffigurante una leggenda celtica (con tanto di riferimenti e spiegazione nel manuale del gioco). Le illustrazioni, elogiate da molti giocatori, ci hanno sinceramente lasciato perplessi, risultando spesso confuse, grossolane e poco attinenti con l’effetto della carta.
Tali disegni sono inoltre l’unico riferimento all’ambientazione del titolo, in realtà molto inconsistente e non rappresentata dalle meccaniche (che potrebbero adattarsi a qualsiasi altro tema).
Considerazioni
I titoli semplici ma profondi (e dalla durata contenuta) sono quelli che preferiamo, ed Inis ha entrambe queste caratteristiche. Abbiamo però riscontrato anche qualche carenza. Partiamo dalla componente aleatoria, presente in quantità leggermente elevata per i nostri gusti: sebbene non ci siano dadi da lanciare nel gioco, le carte “Epic tales” non sono sempre ben bilanciate, comprendendo sia effetti dall’elevato impatto che carte dall’effetto molto circostanziale. I poteri dei territori, allo stesso modo, sono troppo variabili: con un’esplorazione otterrete casualmente un territorio senza abilità o un territorio ambito da tutti, che magari entra in combo con l’effetto di un altro territorio in vostro controllo.
Vanno menzionate infine due caratteristiche che abbiamo riscontrato, ovvero la legnosità e l’imprevedibilità del titolo. Le azioni disponibili in Inis sono scarsamente incisive e la board si sviluppa in modo lento e statico. Se tentate di avvicinarvi gradualmente ad una condizione di vittoria, verrete presto ridimensionati dagli avversari. Occorrerà spendere alcuni turni per accumulare le carte necessarie al compimento della propria strategia, tentando di ottenere la vittoria in un turno unico, possibilmente dopo che gli altri giocatori hanno già speso le proprie carte azione. Al tempo stesso, però, la vittoria di un avversario può sopraggiungere totalmente inaspettata e senza possibilità di essere contrastata, se non si presta attenzione al numero di carte che ha in mano o alle condizioni della mappa.