Hood: Outlaws and Legends – Recensione in corso, la rapina medievale

Abbiamo finalmente avuto modo di provare a fondo il misterioso Hood: Outlaws and Legends, ecco tutti i dettagli nella nostra recensione.

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Recensioni Lettura da 7 minuti

Con i classici fenomeni multiplayer del mondo videoludico, intramontabili nella maggior parte dei casi, fa sicuramente bene cimentarsi con opere atipiche, che propongono concept innovativi e arricchiscono un mercato spesso definibile stantio. È questo il caso di Hood: Outlaws and Legends, opera sviluppata da Sumo Digital e pubblicata da Focus Home Interactive, venduta a prezzo budget (già disponibile per chi ha effettuato il pre-order) su PC, PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S e Xbox One. Abbiamo avuto modo di testare a fondo l’esperienza e oggi vogliamo parlarvi in questa recensione in corso di Hood: Outlaws and Legends di quanto riscontrato durante la nostra prova su PlayStation 5.

Rubare per onore

Con un tutorial alquanto breve e un concept molto semplice, il titolo mette in mano al giocatore il controllo di 4 personaggi, i quali attualmente sono i soli a mettere in atto le scorribande di Hood: Outlaws and Legends. Ci si ritrova subito a capire i fondamenti e le peculiarità di ognuno, ma nonostante i comandi e le azioni siano alquanto intuitive da imparare, lanciarsi in partita è tutta un’altra storia. Che si impersoni il cecchino Robin, o uno dei combattenti ravvicinati, è essenziale mantenere un basso profilo ed effettuare quante più eliminazioni silenziose possibili per garantirsi un vantaggio effettivo. L’obiettivo della rapina? Rubare una chiave allo Sceriffo e utilizzarla per appropriarsi di un forziere pieno d’oro, il quale andrà portato al punto d’estrazione e caricato su un mezzo per appropriarsene.

 

Hood: Outlaws and Legends

A mettere i bastoni fra le ruote alle squadre (formate da 4 giocatori) non ci sono solamente i numerosi nemici presenti sulla mappa. L’opera permette infatti di addestrarsi nel Covo, prendere parte a delle partite di prova PvE contro solamente l’IA, e dare inizio a degli scontri PvPvE, con due squadre da quattro giocatori che si contendono l’ambito bottino. Quest’ultima scelta è ovviamente il fulcro dell’esperienza, anche perché – al momento – non sono presenti altre modalità all’infuori della rapina classica, giocabile su un totale di 5 mappe diverse. Il vero pericolo non resta quindi ancorato ai semplici nemici, agguerriti ma non particolarmente scaltri sul fronte dell’intelligenza artificiale, in quanto le due bande di rapinatori si daranno un bel po’ di filo da torcere, e dovranno usare ogni peculiarità delle proprie classi al fine di scamparla e appropriarsi totalmente del forziere. Il gameplay stealth non perde però di efficacia anche contro gli altri giocatori, visto che sono spesso permesse le eliminazioni furtive, ma anche il solo prendere alla sprovvista un altro utente può ribaltare le sorti degli scontri.

Eroi del popolo

Dopo avervi spiegato le ottime premesse di Hood: Outlaws and Legends, dobbiamo purtroppo passare ai lati critici dell’opera in questa recensione in corso, i quali rendono il prodotto alquanto limitato e per ora fine a sé stesso (almeno in vista del debutto, in quanto tutto potrebbe essere sistemato a dovere e ampliato). Il gioco non è per il momento che una buona base, la quale pecca gravemente di contenuti, nonostante un piano di supporto post-lancio alquanto interessante, almeno per il primo anno. Dopo qualche partita, infatti, la semplice voglia di sbloccare nuovi cosmetici all’interno del Covo non regge la monotonia del tutto, in quanto la singola modalità presente finisce velocemente per essere stantia. I soliti quattro personaggi, le azioni in-game da ripetere e il loop in generale non sono favoriti da un senso di progressione soddisfacente, legato solamente a perk dei personaggi che si sbloccano salendo di livello a suon di missioni completate (anche se fallite). Ogni rapina, infatti, permette al giocatore di destinare parte del bottino per le proprie tasche a proprio piacimento, e di donare il resto al popolo da buon ladro gentiluomo, incrementando con l’accumularsi delle partite terminate l’appena citato livello del Covo.

 

Hood: Outlaws and Legends

I perk sono tuttavia in linea di massima poco interessanti, il che da un lato diminuisce il rischio di sbilanciamento per i giocatori più navigati, ma dall’altro frena fortemente l’entusiasmo del voler ottenere nuove potenzialità per i propri personaggi. Il gameplay, per quanto avvincente, non si rinnova pressoché mai e gli scontri – forse fin troppo lunghi – si trasformano spesso in dei deathmatch poco ragionati, perdendo l’iconico brivido della sopravvivenza e del fattore stealth. Trasportare per interi minuti i Forzieri, e preoccuparsi di estrarli mentre si è completamente vulnerabili, finisce per essere alquanto frustrante, anche se la possibilità di ribaltare l’esito delle partite in poche secondi abbraccia pienamente il concept dei ladri.

Tra old e next-gen 

Il lato tecnico di Hood: Outlaws and Legends è tutto sommato abbastanza convincente. La grafica rende giustizia all’atmosfera affascinante, e i suoni congegnati per vivere al meglio il gameplay sono alquanto riusciti. Peccato per l’impossibilità di aumentare la sensibilità della mira, il che penalizza i giocatori più reattivi in grado di migliorare le proprie prestazioni in partita, almeno per quanto concerne la nostra prova su PlayStation 5. I modelli sono ben realizzati e i personaggi appaiono alquanto ben differenziati nel design (per quanto poco approfonditi), e presentano tutti molte skin sbloccabili davvero affascinanti. Parlando dell’ammiraglia di Sony, confermiamo che il supporto al DualSense, per quanto solamente accennato rispetto ad altre opere, è implementato con buoni risultati, e crea la giusta varietà per ogni tipo di attacco.

Venendo al sodo, attualmente riteniamo che l’opera si trovi in un buon punto d’inizio, il quale andrà tuttavia rivisto dagli sviluppatori per perfezionare l’esperienza, ancora alquanto monotona e poco soddisfacente per diversi aspetti. La strada è ancora lunga, e aggiornamenti con contenuti validi, fra cui nuovi personaggi, potranno senza dubbio rendere Hood: Outlaws and Legends un’esperienza molto meno timida di quanto ha saputo dimostrare nel corso della nostra prova. Avendo avuto modo di provare il gioco in accesso anticipato, aggiorneremo la recensione di Hood: Outlaws and Legends con un voto non appena potremo mettere mano sulla versione definitiva.

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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.