Timelie – Recensione di un viaggio astratto e profondo

Timelie riesce a sorprendere per la sua delicatezza creativa, per la profondità del gameplay e per le varie possibilità. Ecco la recensione!

Nicholas Massa
Di Nicholas Massa Recensioni Lettura da 7 minuti
7.5
Timelie

La logica si trova alla base di qualsivoglia tipologia di gioco, che si parli dei più classici (scacchi, dama…), che si parli dei videogiochi contemporanei. È proprio attraverso le manipolazioni di questa, le sue rielaborazioni anche più ispirate, che gli sviluppatori costruiscono le proprie possibilità, anche in contesti che sembrano distanti anni luce dal passato. Con Timelie le basi riaffiorano inevitabilmente, soprattutto nella mente di chi gioca, riallacciandosi a contesti anche lontani, attraverso un punto di vista che rielabora sapientemente e intesse con un gusto estetico forte e quasi iconografico per certi versi. È l’estetica del titolo, infatti, la cosa che colpisce nell’immediato, celando però una profondità interattiva che affiora a poco a poco, riuscendo ad affascinare fin dai primissimi istanti.

Di cosa tratta Timelie?

Timelie non possiede una vera e propria narrazione diretta, scritta. Il titolo, sviluppato da Urnique Studio (Studio di produzione indipendente che riesce ad ottenere, nel 2016, una vittoria all’Imagine Cup 2016, proprio grazie a questo titolo) si racconta attraverso il proprio contesto, il proprio mondo di gioco, suggerendo qualcosa che tende a costruirsi silenziosamente passo dopo passo, stanza dopo stanza, senza però mai chiarificare il tutto alla luce del sole, senza mai definire e definirsi pienamente, in un continuo “suggerire qualcosa”, che contribuisce ad issarne la fascinazione generale. È proprio questa particolare delicatezza nei dettagli e nella trasposizione generale a rapire fin dal principio, in un lavoro con molta voglia di distinguersi, ma anche di riallacciarsi a tipologie narrative tipiche dell’Indie.

TimelieFin dai primissimi istanti guideremo i passi di una bambina, una ragazza dalle fattezze “angeliche” che si risveglia in una stanza, in un contesto relativamente cupo e scuro, indefinito. A partire da tutto ciò, senza alcun accenno narrativo, dovremo muoverci all’interno di questa “struttura”, anche se propriamente di struttura non si tratta, dato che ogni singola stanza che visiteremo sarà definita, esteticamente parlando, da caratteristiche impregnate nell’onirico e nell’astratto, soprattutto per quanto concerne i fondali, ma anche da moltissime altre cose, con un’alternanza di dettagli che richiamano a contesti architettonici più chiari (stanze con computer, strani monitor, porte, e quelle che sembrerebbero essere celle). Questo genere di estetica, in Timelie, si fa narrativa stessa, mettendo continuamente in dubbio quanto si ha davanti, portando alla nascita di un mondo che riesce sia a “esplodere” con evoluzioni estremamente casuali e astratte, sia a disegnarsi in un modo particolarmente razionale per certe cose, e macchinari.

Questa ragazza, poi, è caratterizzata da uno speciale potere mentale che le consente di prevedere tutto quello che avverrà e muoversi di conseguenza, ponendo l’accento su quello che potrebbe rappresentare il mondo di gioco e tutte le sue difficoltà. Il valore delle sue abilità, immediatamente a disposizione del giocatore, contribuirà ad ispirare un’ulteriore riflessione nei confronti di quello che si ha davanti, e su tutte le sue implicazioni etiche e morali.

Il gameplay di Timelie

É proprio il gameplay il cuore pulsante di Timelie. Il titolo, infatti, si costruisce e specifica, nei suoi intenti anche stilistici, proprio su questo. Ogni singola stanza che ci si trova davanti rappresenta un vero e proprio rebus sul quale ragionare e da risolvere. Ecco che le caratteristiche primordiali degli scacchi, ad esempio (iconograficamente e tangibilmente presenti, questi, anche nel corso dell’avventura) riaffiorano nelle possibilità del giocatore. Tutto il gioco ruota intorno alla manipolazione del tempo, ma non si parla mai di “tempo reale”, di tempo cronologico del reale, piuttosto si potrebbe parlare di “tempo onirico o profetico”. La ragazza, e conseguentemente il giocatore, avrà la possibilità di viversi ogni situazione in una sorta di dimensione mentale, profetica, parallela, completamente manipolabile a livello temporale. Sostanzialmente all’inizio di ogni livello si avrà la possibilità far avanzare e indietreggiare il tempo, così da osservare quelle che saranno le mosse dei vari nemici (specie di robot, ecc), e muoversi di conseguenza. Ovviamente le possibilità di approccio non si limitano a questo, anche perché questa manipolazione può essere attuata in qualsiasi momento e dopo qualsivoglia mossa attuata.

TimelieTutto ciò conduce ad uno studio situazionale obbligatorio ed interessante, con una complessità crescente che riesce a mettere anche a dura prova. Porte con specifici pulsanti da premere, ronde non troppo permissive, ponti da costruire, questi sono soltanto alcuni degli elementi chiave per riuscire ad avanzare senza farsi mai prendere, o scovare da nessuno. In aggiunta a tutto ciò abbiamo la possibilità di raccogliere alcune sfere specifiche, che doneranno alla protagonista ulteriori poteri, ulteriori possibilità, come quella di riavvolgere il tempo, però mutato, o quella, suddetta, di ricostruire determinate strutture. Inoltre, a rendere ancora più profonda questa “avanzata” subentreranno anche altri personaggi controllabili, come il gattino ad esempio, i quali contribuiranno pienamente e strategicamente a rendere l’esperienza interattiva più originale ed “aperta”.

Astrattismo comunicativo

La grafica e il design sono senza dubbio punti di forza di Timelie, costruendo un’esperienza che riesce a sorprendere anche nella sua semplicità. Lo sviluppo situazionale, la complessità architettonica, la cromia generale, e tutti gli elementi che spostano l’attenzione generale altrove, contribuiscono a generare un vero e proprio astrattismo ispirato e comunicativo da non sottovalutare affatto, soprattutto nel suo “voler comunicare qualcosa”, magari anche con piccoli dettagli come l’estetica accesa della bambina in perfetta opposizione con il mondo che la circonda. Tutto ciò fuso ad una colonna sonora delicata e a un sound design che ne approfondiscono la sintassi comunicativa.

TimelieConcludendo, parlare di Timelie non è affatto facile, soprattutto per via del modo in cui il titolo stesso tende a raccontare  e raccontarsi. Interattivamente parlando si tratta di un’esperienza che riesce anche ad emozionare, nel suo piccolo, proprio per via di una cura generale a valorizzarne gli intenti. Non si tratta soltanto di questo, però, il titolo riesce facilmente a mettere a dura prova con tutta una serie di elementi e strutture classiche, anche se reinterpretate in una chiave creativa che rinfresca inevitabilmente.

Timelie
7.5
Voto 7.5
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Adora i videogiochi e il cinema fin dalla più tenera età e a volte si ritrova a rifletterci su... Forse anche troppo. La scrittura resta un'altra costante della sua vita. Ha pubblicato due romanzi (a vent'anni e venti quattro) cominciando a lavorare sul web con varie realtà editoriali (siti, blog, testate giornalistiche), relazionandosi con un mondo che non ha più abbandonato.