Se è il mondo dei platform che vi intriga, questa recensione potrebbe darvi qualche spunto interessante su un nuovo titolo da giocare con uno stile particolare e grottesco. Il titolo in questione si chiama Escape Doodland, è un platform con alcune caratteristiche afferenti al mondo dei run games. La creazione degli sviluppatori di FlukyMachine rappresenta sicuramente un’opera interessante sotto alcuni punti di vista.
Mostri e Aria Compressa
Escape Doodland è ambientato in un mondo di mostriciattoli deformi, la cui quiete viene interrotta dall’arrivo di un famelico nemico che a fauci spalancate, si intestardisce nel rincorrere uno degli abitanti della città. Abitanti che noi dovremo essere in grado di salvare tra mille ostacoli, correndo, saltando, volando e nuotando. La moneta di gioco sono i fagioli, e i gadget fondamentali sono i fiammiferi. Se questo vi sta turbando, fate due più due e avrete una risposta scoppiettante. La skill principale di questi curiosi abitanti è infatti quella di spingersi in su, o in là, attraverso un boost tutt’altro che scontato. I nostri mostriciattoli attraverso le loro flatulenze, potranno creare una fiammata in grado di spingerli in avanti o in alto a seconda degli ostacoli da superare. Potranno inoltre utilizzare questa “arma segreta” per rallentare il mostro alle loro calcagna con un esalazione alla pari di un’arma chimica. Il mostro stordito rallenterà è si creerà del distacco tra noi e quest’ultimo. Una trama molto semplice che non concede granché spessore al titolo. Escape Doodland sotto questo aspetto si propone come un prodotto molto basico senza particolari sfaccettature che scendono più in profondità.
Le solite fauci
Se da un lato questo può essere accettabile se si considera come target un pubblico disposto a farsi qualche partitella di tanto in tanto, risulta essere invece un punto da non trascurare se si ha in programma di rivolgersi ad un pubblico un po’ più impegnativo. Il tutto infatti se apparentemente sembra rivolto ad alcune sessioni di game molto frivole per passare quel quarto d’ora in scioltezza, una volta entrati in game si capisce bene che l’intenzione degli sviluppatori non è quella. Il gioco è infatti reso di proposito abbastanza sfidante, e lo si capisce sin da subito dalla scelta della difficoltà di gioco affrontabile solo in modalità difficile. Il punto a sfavore è dato dal fatto che nonostante sia piacevole giocare al titolo, nel momento in cui l’unico aspetto motivante è finire il livello, non si è motivati ad andare avanti, dopo una o due sessioni di gioco.
Non c’è nulla di aggiuntivo che dia della diversità al gameplay come alcune abilità differenti da personaggio a personaggio o una trama che si infittisce o ancora alcuni gadget da sbloccare. Il gioco risulta essere molto piatto dopo aver giocato alcune partite non c’è più nulla che varia l’esperienza. L’unico aspetto differente è intragame, attraverso dei livelli o porzioni di esse che devono essere affrontate in modo diverso, per esempio volando o nuotando. Inoltre in alcuni punti il gioco risulta essere molto irritante: nonostante non sia particolarmente difficile finirlo, in alcuni momenti si creano delle situazioni appesantite all’inverosimile, dalla quale al minimo errore non è possibile più recuperare la partita.
L’engagement basato solo sulla difficoltà in game, è una strada troppo semplice, inflazionata e talvolta frustrante per chi gioca il genere le prime volte, o per chi ha voglia di farsi 15 minuti in tranquillità. D’altro canto per chi ha già saggiato il genere e ha dimestichezza con le meccaniche di gioco afferenti ad esso risulta noioso già dopo un’ora di gioco complessiva. Come precedentemente accennato infatti a parte le mappe in cui variano le ambientazioni e alcuni piccoli dettagli nel metodo di percorrenza della road di gioco, non si hanno novità, di alcun tipo.
All’interno del menù di gioco sono presenti poche opzioni, che influenzano il gameplay. In Escape Doodland avremo infatti a nostra disposizione uno shop da cui potremo acquistare dei nuovi personaggi oppure, fiammiferi utili a scavalcare gli ostacoli. Come accennato la moneta di gioco sono i fagioli verdi che sono ottenibili all’interno della mappa, mentre dei particolari fagioli dorati vengono dati come premio ogni volta che verrà completata una mappa. Il numero di questi è variabile da uno a tre ed è dettato da quanti fagioli verdi vengono racimolati all’interno del livello durante i tre checkpoint. Nell’ottica dell’analisi del menù di gioco, c’è poi la scelta della modalità questa non può inizialmente essere scelta. In quanto ci sono solamente due cartelli e uno è da sbloccare. Le uniche due modalità sono Hard e quella sbloccabile Harder.
Simply Simple
Escape Doodland si mostra con un aspetto molto semplice, ma che allo stesso tempo vede lo stile e le linee che compongono i personaggi e il mondo nel quale ci troveremo che non risulteranno mai essere banali. A questo proposito con il procedere dei livelli si nota come gli sviluppatori abbiano voluto dare consapevolmente questo distacco tra l’opinione iniziale che si ha alla vista di questi mostriciattoli informi e alla conseguente evoluzione di essa una volta viste la quantità di dettagli nei paesaggi e le successive mappe. L’aspetto visivo è forse uno dei pochi elementi di gioco che sono portati avanti in modo interessante. Ogni mappa porta con sé una predominanza di colori quasi totalmente differenti e delle ambientazioni che aggiungono sempre qualche elemento nuovo. Lo stile cartoonesco e sempliciotto viene trasposto nei vari contesti in modo coerente ed è bello notare come nonostante sia stata fatta questo genere di scelta di stile, essa non è stata utilizzata per potersi “permettere una poca cura dei dettagli”, nonostante lo stile infatti sono molteplici i dettagli che con attenzione possono essere colti ed è piacevole rendersene conto anche solo di sfuggita, durante i ritmi incalzanti del gameplay.
In sintesi Escape Doodland è un titolo piuttosto semplice nella sua struttura e tutto sommato piacevole da giocare, con alcuni grossi “Ma”. Questi ultimi dati dalla mancanza di un minimo di profondità del titolo, di elementi che portino il giocatore ad essere stimolato a rigiocare più volte il titolo, come gadget sbloccabili, personalizzazioni, nuove abilità. Gameplay sfidante, con una buona difficoltà per chi ha dimestichezza con il genere, esageratamente elevata ed a tratti insensata per chi vi si approccia le prime volte. Prosecuzione del gioco dopo un po’ noiosa per mancanza di elementi che variano realmente l’esperienza di gioco.