Dieci anni fa ebbi l’idea di unirmi ad un manipolo di pochi (ma buoni) per commentare e dire la nostra sul mondo del videogioco. Nacque una pagina Facebook che via via si trasformò in qualcosa di più: divenne presto un sito, poi Gamelegends.it, una testata giornalistica. Da allora di cose ne ho viste e di esperienze ne ho fatte parecchie, confrontandomi con i “grandi” del settore, incontrando millantatori e personaggi di ogni sorta.
C’era anche da dire che furono anni particolari quelli del passato, quelli della nascita dello streaming, passando per la “guerra” con il Tubo (YouTube) e infine per quella che oggi pare la norma, gli “Influencer“. Chi di voi mi segue conosce il mio pensiero sul conto di queste figure: alcuni sono davvero ottime persone, ma il pericolo di cadere nella trappole dell’omnisponsorizzazione è altissimo (è la versione moderna del chiedere all’oste se il vino sia o meno buono).
Detto ciò, sono qui per dirvi la mia circa il “fresh start” che vorremmo applicare alle pagine di Gamelegends.it, parlo da un punto di vista contenutistico, che vi illustro nei due paragrafi ben distinti post preambolo.
Leak si, leak no?
In questa fase mi ero riservato il diritto di veto – ma fortunatamente ho trovato concordi tutti i miei colleghi – sentito e personale: su Gamelegends.it non sentirete mai più parlare dei contenuti di un leak.
Questo cosa significa? Sicuramente vi racconteremo quando casi eclatanti avvengono, ma non ci proporremo più come vetrina per informazioni trafugate che, se in fondo stavano in cassaforte, un motivo ci doveva pur essere.
Credo fermamente che il ruolo principale di un giornalista sia quello di fare informazione onesta, e non macinare click sulla “pelle” di altri (il recente caso Insomniac ne è esempio). Leak come quello tra parentesi, o quello subito da Rockstar lo scorso anno con GTA 6, sono orrendi e non fanno bene al settore: rifletteteci, è come se vi dicessero che hanno rubato l’auto a vostro cugino, e qualcuno applaudisse il ladro, che inoltre ha anche ricattato vostro cugino.
In breve, è come esaltare e avallare il furto di qualcosa, che per noi è un videogioco, ma che per chi lo crea è un lavoro con cui paga le bollette, provvede alla famiglia. Quando vedrete Wolverine scatenarsi e distruggere cose, sappiate che dietro ad ogni muro infranto, goccia di sudore e SNIKT che sentite, ci sono persone che hanno contribuito per regalarci quelle emozioni, quella sensazione di potenza che ci pervade ogni volta che pigiate sui tasti.
Rubare tale arte, prendere possesso di quelle ore di lavoro e pubblicarle online, non è affatto bello, né merita visibilità. Merita condanna senza possibilità di sconto.
In secondo luogo, che ci crediate o meno, un leak potrebbe portare anche alla chiusura dei progetti e dell’azienda che li sviluppava, con conseguenze disastrose su chi ha pianificato anni di vita sul lavoro che sta facendo.
“Leak” significa “perdita”. Non è una parola gradevole, ma se ci riflettiamo essa deve pur provenire da qualche parte: un dipendente scontento, un hacker ricattatore, un errore aziendale. Non c’è (quasi) mai un leak voluto, perché in quel caso non sarebbe tale, ma si tratterebbe di reveal (che significa rivelazione, termine molto più positivo).
Insomma, alla stregua di VIP che esigono avere la loro privacy e giornaletti scandalistici e gossipari che invece la invadono, vogliamo distanziarci completamente da questo “gossip videoludico”, o sicuramente ci proveremo.
Un patto tra noi e voi
Siccome sono spesso gli altri a definirci, a volerci dire come siamo (e non l’ho mai accettato, né considerato, ma tant’è), di me hanno sempre detto «o lo ami o lo odi, difficile trovare una via di mezzo», e devo dire che mi ci ritrovo. Per cui, a scanso di equivoci, parliamo fuori dai denti e guardiamoci (metaforicamente) negli occhi, diciamoci in faccia cosa non diciamo quasi mai: siamo sinceri per una volta, visto che sta arrivando il 2024.
Cosa vorreste leggere su queste pagine? Quali sono gli argomenti che più vi stanno a cuore? Cosa dovrebbe fare un giornalista per il lettore e cosa non dovrebbe mai fare? Quali sono i vostri parametri? Cosa vi emoziona? Cosa vi tedia?
Inizio io, vi darò la mia personalissima opinione:
- Vorrei leggere di passione, vorrei idee intelligenti e competenti, anche diametralmente opposte alle mie, in modo da avere un punto di vista diverso sulle cose che vedo, e imparare qualcosa in più.
- Mi stanno a cuore i generi Metroidvania e Souls: vorrei avere più informazioni circa lo sviluppo, le storie e le persone dietro a questi progetti.
- Adoro il cinema, e dettagli sul backstage o simili mi fanno impazzire, specialmente se quei dettagli hanno influenzato una scena o un personaggio.
- Adoro scoprire in anteprima soluzioni tecnologiche su mouse, tastiere e altri prodotti che possono cambiare il gioco, o farmi fare le cose in maniera diversa.
- Per me un giornalista deve riportare i fatti solo dopo averli riscontrati per buoni, e non deve assolutamente leggere una notizia e riscriverla senza averne verificato fonte e protagonisti.
- Mi emozionano le guide, le soluzioni video rapide sui social e l’approfondimento professionale su queste pagine.
- Mi tediano i clickbait e quei titoli altisonanti che poi non portano a nulla, dove ad esempio le dichiarazioni del personaggio X non erano mai esattamente come nel titolo. Questo accadrebbe se scrivessimo, per fare un esempio, un titolo come “Sony licenzia 1 miliardo di persone” (di nostra invenzione per questo esempio), ma poi andassimo ad aprire la news per scoprire che erano normali contratti a progetto che semplicemente sono giunti alla fine. Oppure se venissero scritti numeri a caso, come ad esempio “il mercato è digitale al 95%” per poi scoprire che hanno fatto i conti inserendo il gaming mobile e PC (entrambi senza controparte fisica).
Hai tutte le armi che ti servono: combatti!
Ho volutamente citato Sweet Pea di Suckerpunch di Zack Snyder, da sempre al centro di critiche molto distruttive, per dire una frase altrettanto distruttiva: avete ora la possibilità di dire la vostra su cosa vorreste leggere e come lo vorreste fare.
Non possiamo promettere un cambio di rotta del settore, né Italiano né tantomeno internazionale, e non possiamo togliere da davanti a voi tutto ciò che in rete vi da fastidio (al massimo vi suggeriamo di non seguirlo/leggerlo), ma possiamo decidere cosa faremo noi. E noi faremo le cose ascoltando il vostro parere.
Quante altre volte vi capiterà? Ma il patto che stiamo stringendo deve essere a doppio senso: qualora quello che mi chiedeste fosse una critica onesta su un prodotto che poi è il vostro preferito, non accetto remore immotivate: se vi diamo un parere, state pur certi che sarà ragionato sulla base di esperienza diretta e/o sulla base di prove raccolte online.
Io già mi sento sollevato, non so voi, ma le conversazioni limpide e prive di barriere mi esaltano (sempre nel rispetto dei pareri), ma attenzione: non si deve confondere la possibilità di dire la propria, con la licenza di sparare sentenze “così de botto, senza senso” (grazie Boris!). Attendo con ansia le vostre idee!
Nel caso foste interessati, potrete inviare una mail feedback@gamelegends.it, scriverci sulle nostre pagine Facebook e Instagram, oppure commentare l’articolo qui sotto.