L’ambizione è un portale per il male come un altro, ma per gli sviluppatori di Diablo 2 Resurrected l’intenzione di spingersi oltre la semplice “aggiustatina” non può che essere un bene. L’intervista di PCGamesN ai ragazzi di Blizzard, nello specifico il capo del design Rob Gallerani e l’artista Chris Amaral, si è tutto sommato dimostrata foriera di buone notizie.
Il team di sviluppo svilupperà assieme a Vicarious Visions, il cui recente output (Crash Bandicoot N-Sane Trilogy e Tony Hawk’s Pro Skater 1+2) ne dimostra la versatilità. Tutto sta nel capire cosa ha reso grandioso l’originale e puntare su quello, motivo per cui Amaral ha deciso di puntare alla fedeltà per il 70% e di innovare solo per il restante 30.
Diablo 2 Resurrected però non intende limitarsi a restare fedele alla vena horror dell’originale: il gameplay sarà il fulcro dell’attenzione, grazie anche all’ottimo feedback ricevuto dai tester. Alcuni streamer dell’originale, in particolar modo, hanno potuto passare al remake come se niente fosse, limitando le critiche solo ad alcuni dettagli minori.
Impedire l’accesso ad alcune classi è stata una scelta deliberata da parte di Blizzard, visto il maggiore progresso per quelle disponibili. Ciononostante, con poca sorpresa di Gallerani, i giocatori non hanno tardato a forzare le serrature: la natura offline dell’alpha ha reso i salvataggi molto vulnerabili alle manomissioni esterne, ma al day one la sorveglianza non mancherà.
Anche lo staff del sito che ha intervistato Blizzard ha tentato di spingersi oltre i limiti del prodotto preliminare tentando di accedere al noto “livello segreto delle mucche”, di cui Gallerani e Amaral hanno negato l’esistenza (in modo poco convincente). Decine di migliaia di giocatori si sono cimentati nel torchiare il gioco, e il team di sviluppo è anche pronto al peggio.
Lo scopo, nello sviluppo di Diablo 2 Resurrected, è evitare quanto avvenuto con Warcraft III: Reforged. Il modus operandi, secondo Gallerani, è carpire la vera essenza dell’originale anche tramite il feedback dei tester. Questo include anche trarre il meglio dalle mod e dai cambiamenti positivi che hanno apportato alla formula di base.
Andando contro le tendenze dell’industria, l’implementazione dell’HD non sarà una forzatura: ciò che funzionava anni fa in definizione standard continuerà a farlo. Si tratta di una scelta di game design che si estende alle ripercussioni della grafica sul gameplay. “Aggiustare” il gioco, secondo Gallerani, significherebbe snaturarlo ed è ciò che Blizzard vuole evitare.
Il team di sviluppo fornisce come esempi l’implementazione del controller, che non coinvolgerà la gestione dell’inventario proprio per restare fedeli all’originale. La mappa, dal canto suo, sarà meno invasiva ma riprenderà tutti gli sprite dell’originale. Allo stesso modo anche l’accessibilità rimarrà la stessa, senza troppe agevolazioni per i neofiti.
In attesa del quarto capitolo, Diablo 2 Resurrected uscirà quest’anno in una data al momento ancora non meglio precisata. Se volete saperne di più, dirigetevi pure allo speciale che abbiamo dedicato al titolo originale.