In un periodo cupo a livello innovativo, il nostro amato mondo dei videogiochi è incappato ormai da tempo nel circolo vizioso delle remaster, titoli riproposti dalle software house a distanza di una sola generazione di console dall’altra senza il benché minimo tentativo di rinnovare quel titolo in particolare o la stessa saga/brand in generale. Bethesda ed id Software dal canto loro, con i dovuti rischi presi senza esitazione, hanno deciso invece di riproporre non una remaster, bensì un vero e proprio reboot di un brand che al solo pensiero di potervene parlare ora mi viene la pelle d’oca: signori e signore è tornato DOOM. Il titolo, vero e proprio capostipite del genere FPS assieme a Wolfenstein 3D, debuttò per la prima volta in assoluto nel lontano 1993 ed ora, a distanza di oltre venti anni, reclamerà nuovamente il trono di Re degli shooter in prima persona? Scopriamolo assieme!
Ritorno alle origini
Da sempre, il vero punto di forza di DOOM è stato la campagna. Molti anni fa, senza ancora il prepotente comparto multiplayer a far da padrone in questa tipologia di titoli, la vera essenza del gioco doveva essere cercata dal giocatore attraverso una classica avventura in single player o co-op che potesse in un modo o nell’altro lasciare il segno. Ora però le software house, obbligate anche da esigenze commerciali e puramente di vendita di titoli per tutte le fasce di età, hanno lentamente ed inesorabilmente tralasciato di voler narrare una buona storia al fine di preferire e sviluppare unicamente DLC (a pagamento ovviamente) per far trascorrere mesi e mesi l’utente medio su un gioco dove nel bene o nel male il contenuto è alquanto scadente e riciclato di anno in anno.
Bethesda ed id Software invece, pur bilanciando adeguatamente campagna e comparto multiplayer, hanno optato per un vecchio e glorioso ritorno alle origini per il genere FPS con il reboot di DOOM. La campagna infatti è innanzitutto una vera e propria sfida con voi stessi grazie alla possibilità di selezionare diverse opzioni di difficoltà che, fidatevi di cuore, vi metteranno a dura prova come nessun di gioco di questi tempi (riferendoci sempre sul genere shooter in prima persona) difficilmente ha fatto.
Tralasciando i primi quattro livelli di difficoltà, la vera montagna da scalare sarà la modalità Ultra-Incubo. Oltre ad ovviamente un’IA dei nemici a livelli estremi, la scarsezza di kit medici e la bassa reperibilità di munizioni, il vero incubo sarà la presenza della permadeath: nessun checkpoint, se morirete anche solo una volta dovrete ricominciare la campagna dall’inizio. Siamo ritornati dunque ad un andare livello per livello senza però sapere realmente a cosa andremo incontro, l’imprevedibilità la farà da padrona e darà quel senso di vuoto decisamente azzeccato data la lugubre ambientazione. A differenza di altri titoli degni di tale genere, in DOOM non sarà possibile ripararsi nè tantomeno ricaricare. Una scelta a mio avviso perfetta poiché obbligherà il giocatore a prendere di petto la situazione ed affrontare faccia a faccia, tra smembramenti e sangue a volontà, le orde di Demoni dinanzi all’impavido Space Marine. L’importanza di affrontare i Demoni da vicino sarà vitale anche al fine di recuperare, dopo aver ucciso e sviscerato celle di energia, corazza e soprattutto munizioni decisamente utili per sopravvivere.
Morte su Marte
La campagna di DOOM è ambientata sul pianeta Marte che, grazie all’irrefrenabile voglia di sviluppo del genere umano, è divenuto un pianeta per lo meno abitabile adibito al ricavo della preziosa energia Argent; utile a soddisfare le richiesta energetiche della Terra. Senza dilungarci oltre, causa involontari e spiacevoli spoiler, ci troveremo ad affrontare il disastro causato dalla poco attraente signora Pierce e da tanti altri pazzoidi che, non curanti del pericolo, stringendo un patto demoniaco hanno aperto le porte dell’Inferno sguinzagliando orde di famelici Demoni che, preso il possesso anche degli umani presenti nel complesso industriale del pianeta Rosso, hanno dato vita a mostri aberranti ed alquanto disgustosi.
La narrazione, come di consueto in questa saga ideata da John Romero, viene messa in disparte a favore di un gameplay frenetico che regala al giocatore momenti di pura estasi e godimento videoludico. Se avete apprezzato il recente Wolfenstein: The New Order, sviluppato sempre da Bethesda e partorito dalla geniale mente di Blazkowicz per la trama oltre che per il gameplay, sappiate che DOOM, da buon reboot, ha deciso volutamente di polverizzare il passato regalandoci un reset completo della trama al fine di valorizzare un gameplay fresco ed utile per legare e creare un’unione tra un padre ed un figlio amanti dei videogiochi. Sia chiaro, la trama è più che positiva, ma ovviamente non aspettatevi di trovare una narrazione degna del buon Tolkien.
Altro punto a favore della campagna è la paura costante di fermarsi, dunque la staticità. Su precise linee guida dettate dai vari sviluppatori, DOOM non avrà mai e dico mai tempi morti e ciò, fatevelo dire con il joypad in mano, vi permetterà di riprovare delle sensazioni retrovideoludiche affiancate però dall’evoluzione grafica e sonora dei nostri giorni; in parole povere Bethesda è riuscita a creare il perfetto continuum temporale tra due epoche nettamente divise della storia del videogioco moderno. Riprendendo il discorso della staticità, in DOOM la ricarica è una mera utopia e dunque dovrete sparare, sparare, sparare fino all’ultima cartuccia presente nel vostro caricatore e sperare di trovare nuove munizioni attraversi sanguinolenti uccisioni. Ritroveremo armi storiche dunque come il Cannone Gauss, il BFG-9000 o l’appagante e spettacolare motosega.
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Potenza massima!
DOOM non è solo sparare e sperare di sopravvivere, la campagna infatti avrà delle influenze derivanti dal genere RPG. La personalizzazione infatti sarà una vera e propria parte pulsante del cuore della nostra avventura e starà al giocatore riuscire a trovare il giusto setup dello Space Marine e sopratutto quello delle armi poichè, cari armaioli, la customizzazione delle armi è una delle feature più complesse ma allo stesso divertenti del titolo. Come si potrà personalizzare il vostro personaggio? Innanzitutto oltre che proseguendo per le linee scritta da id Software, tra i vari livelli dovrete essere dei buon investigatori e scovare segreti di qualsiasi entità ma sopratutto trovare le celle di energia Argent.
Con una singola cella energetica dunque potrete potenziare: Salute, Corazza e Munizioni. La prima vi permetterà di aumentare del 25% la vostra salute, la seconda del 25% della vostra corazza mentre la terza vi permetterà al vostro caricatore d’armi di avere una maggiore capienza di munizioni. Ovviamente la personalizzazione non finisce qui poichè, mediante sempre la ricerca nei vari livelli questa volta di speciali punti Token armatura ed arma, potrete migliore le abilità innate del vostro personaggio ed effettuare modifiche alle vostre armi.
Attraverso i potenziamenti dell’armatura Praetor potrete ad esempio aumentare la destrezza del vostro personaggio, migliorare la resistenza ai danni ambientali e tanto altro ancora. Discorso diverso invece per le armi, poichè ciascuna disporrà di due diverse tipologie di modifica; ad esempio al fucile d’assalto potrà essere aggiunto un mirino tattico con le dovute perk oppure un sistema di lancio di mini-razzi sempre con le dovute perk; la customizzazione sarà estrema e variegata e permetterà dunque (grazie anche ai vari livelli di difficoltà) di modificare costantemente strategie ed in generale il gameplay.
Tra passato e presente, l’innovazione non è invadente
Se fino ad ora abbiamo sottolineato più e più volte il preciso intento di rendere DOOM un titolo vecchia scuola, siamo pur sempre nel 2016 e dunque anche la tecnologia moderna ha invaso gli Inferi. Il titolo porta per la prima volta in assoluta il motore grafico id Tech 6, sesta evoluzione del celebre motore grafico del team di sviluppo texano. Sin da subito possiamo notare i benefici apportati, ossia una maggiore ottimizzazione e sopratutto la tranquillità con cui il nuovo motore grafico gestisce aree e geometrie decisamente vaste senza mai subire netti e scomodi cali di frame rate; persiste purtroppo la scomoda pecca dei caricamenti lunghi ed il loading con qualche affanno delle texture di gioco.
Assieme ad un grafica sublime su PC e decisamente ottima su PlayStation 4 ed Xbox One, con i loro 60fps costanti, DOOM ha un accompagnamento sonoro decisamente di primo livello. Suoni graffianti, elettrici ed heavy metal porteranno il giocatore ad immergersi in un bolla di isolamento fatta di suspance ed adrenalina. Il cambio alternato tra suoni duri e suoni decisamente più corali, rendono ancora più vive e dinamiche le sparatorie.
Snapmap
Accessibile dal menù principale del gioco, Snapmap permetterà agli utenti di creare delle vere e proprie mappe e condividerle con tutti gli altri giocatori della community di DOOM. Onestamente ho avuto delle difficoltà, dettate anche dalla scarsa fantasia personale e sopratutto creatività, ma potenzialmente tale feature potrà in futuro ampliare notevolmente i contenuti del titolo in maniera infinitesimale.
Sono sicuro inoltre che, come accaduto ad esempio nella Fucina di Halo, tale editor permetterà e faciliterà l’avvicendamento tra team di sviluppo ed utente valorizzando in futuro le idee migliori.
L’Arena ti chiama, è tempo di mostrare i muscoli!
Come accaduto nella Campagna, anche il gameplay del comparto Multiplayer sarà frenetico e non vi darà MAI modo di “camperarvi” o giocare da attendisti. Proprio come accadeva nel celebre Quake o in Unreal Tournament, correrete all’impazzata tra le varie mappe alla ricerca spasmodica di un avversario da fronteggiare ed annientare. La frenesia dunque vi porterà costantemente ad affrontare duelli ravvicinati all’ultimo sangue che vi obbligheranno a padroneggiare nel minor tempo possibile il movimento rapido e sensibilizzare ancor di più i vostri già ferrati riflessi da videogiocatori incalliti ed inoltre vi obbligherà ad avere una conoscenza della mappa, poichè dovrete arrivare prima del vostro avversario per recuperare Kit-Medici, munizioni e power-up.
A differenza di altri titoli, Bethesda e id Software hanno deciso sin da subito di rendere disponibili tutte le armi al fine di far creare al giocatore la/le proprie classi personalizzate e dunque prendere mano celermente con le varie armi presenti nel titolo. Inoltre, ad inizio match ed ogni volta che si respawnerà, si potrà selezionare (se disponibile) un modulo hack; tale modulo donerà al vostro personaggio delle speciali perk temporanee come ad esempio la corazza massima oppure la visione scout per analizzare la mappa e scovare la posizione dei nostri nemici; sono consumabili dunque non potranno essere riutilizzati una seconda volta e se ne potranno portare solamente cinque ad ogni match. Per rendere ancora più entusiasmante l’esperienza di gioco, per la prima volta in assoluto, raccogliendo una speciale runa demoniaca posta ad intervalli regolari di tempo all’interno della mappa il giocatore si potrà trasformare in uno tra i seguenti Demoni:
– Revenant
– Barone
– Mancubus
Tale perk influenzerà in maniera esponenziale l’andamento della partita poichè il Demone, all’interno dell’Arena, sarà veramente devastante ed ostico da affrontare e sconfiggere. Se riuscirete però ad avere la meglio sul Demone sarete voi stessi a trasformarvici fino a quando il potere della Runa demoniaca non si esaurirà. Il comparto multiplayer di DOOM è composto da sei modalità di gioco:
– Deathmatch a squadre: classica modalità da FPS dove due squadre composte da cinque giocatori ciascuna dovrà arrivare a quota 75 uccisioni
– Dominazione: celebre modalità di DOOM, qui le squadre avversarie dovranno conquistare tre zone situate all’interno della mappa e dovranno rimanerci sopra al fine di accumulare i punti necessari per vincere
– Congelamento: modalità a mio avviso divertentissima, vincerà chi congelerà per primo tutta la squadra avversaria. Per evitare la sconfitta, se un vostro alleato verrà congelato dovrete semplicemente avvicinarvi, interagire con lui e dopo poco tempo lo farete tornare operativo
– Via della Guerra: tale modalità è una versione ancora più folle del Re della collina. Un singolo punto di conquista si sposterà per la mappa lungo un percorso predefinito. Dalla parte opposta del percorso invece ci sarà costantemente una Runa demoniaca da raccogliere al fine di schiacciare ancor di più il vostro avversario. Saranno assegnati dei punti alla squadra che controlla il punto di conquista, vince chi raccoglierà più punti fino allo scadere del tempo
– Arena Clan: altra classica modalità di DOOM, è una partita a eliminazione: la squadra che sopravvive, vince. La mappa non presenta alcun potenziamento ed i giocatori non potranno mai ripristinare la propria salute e/o corazza; saranno assenti anche i Demoni
– Mietitore d’anime: molto simile al Deathmatch a Squadre, in questo caso però non varranno le morti bensì le anime accumulate dei nemici. Tali anime verrano rilasciate dopo che ucciderete un vostro avversario ma attenti, se non sarete celeri, un compagno del vostro avversario ucciso raccoglierà l’anima e vi impedirà di guadagnare preziosi punti
Come accade in tanti altri titoli del genere, anche in DOOM potrete personalizzare il vostro amato personaggio. Tra miriadi di colori ed armature, ottenibili mediante completamento di sfide online e/o progressione di livello, potrete creare il vostro Doom Marine dei sogni. Potrete addirittura personalizzare le emote, ci sarà ad esempio quella dello scherno oppure quella della vittoria!
Le uniche due pecche del comparto multiplayer a mio avviso sono un basso livello di editor delle mappe presenti al lancio del titolo e sopratutto, ma sicuramente in tempo breve verrà equilibrato, un netto sbilanciamento tra determinate perk, la resistenza della corazza su tutti, e sopratutto armi, in primis la doppietta decisamente troppo forte.